Previdenza

Non è esclusa una proroga

di M.Pri.

L’Ape volontario non ha avuto successo, ma dato che ormai il sistema per farlo funzionare è stato realizzato, potrebbe essere prorogato. Tommaso Nannicini, che da sottosegretario alla Presidenza del consiglio nel 2016 ha lavorato alla messa a punto dell’anticipo pensionistico e che oggi è senatore del Pd nonché componente della commissione Lavoro, proporrà un emendamento per far continuare la sperimentazione oltre il 2019.

«L’Ape volontario non ha funzionato per l’aspettativa che potesse arrivare quota 100 e per varie ragioni, tra cui il meccanismo che comporta un finanziamento e la compartecipazione delle banche, aspetto che viene percepito negativamente dalle persone. Inoltre la penalizzazione a carico di questi ultimi è superiore con l’Ape rispetto a quota 100 nel caso in cui si smetta di lavorare e quindi di versare i contributi durante il periodo di anticipo».

Che l’accesso alla pensione a partire dai 62 anni abbia tagliato l’interesse per l’Ape era in effetti già emerso da alcuni dati diffusi a fine 2018, secondo cui il flusso di circa 1.500 Ape nuovi erogati ogni mese si era bloccato quando aveva iniziato a prendere consistenza l’ipotesi di quota 100.

Tuttavia per le casse dello Stato gli effetti delle due opzioni sono invertiti rispetto a quelli sui pensionati, e quota 100 ha un impatto nettamente superiore. «Si tratta di un elemento non secondario perché si parla di soltanto 50 milioni all’anno di detrazioni fiscali per l’Ape contro 6 miliardi per quota 100».

Se al momento sembra esclusa una chiusura anticipata o una rimodulazione di quota 100, non altrettanto può dirsi sull’Ape, e lo stesso Nannicini presenterà degli emendamenti alla legge di bilancio affinché sia prorogata, tenuto conto che ormai il costo per creare l’infrastruttura necessaria al suo funzionamento è stato sopportato e che addirittura «ci sono alcuni istituti finanziari che stanno pensando di creare un mercato ad hoc per dare finanziamenti temporanei usando come corrispettivo il flusso futuro della pensione di chi richiede il finanziamento. Sarebbe un peccato se partisse una risposta di mercato a questa domanda e noi abolissimo le detrazioni fiscali per coprire le spese per interessi e assicurazione. Parliamo di una misura che allo Stato non costa quasi niente e che dà comunque un’opzione in più a chi è interessato».

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