Previdenza

Definito l’iter per inoltrare le domande di Cigd

di Antonino Cannioto e Giuseppe Maccarone

In questi giorni frenetici per i datori di lavoro e i loro consulenti, le notizie si succedono a ritmo serrato. La produzione Inps di circolari e messaggi procede senza sosta visto, peraltro, che i decreti emanati dal Governo in materia Covid-19, hanno attribuito all'Istituto un ampio margine di operatività. In piena emergenza sanitaria, con i dipendenti per la maggior parte in smart working, l'Istituto - a partire dal 1° aprile - ha varato 11 tra circolari e messaggi; considerando che i giorni lavorativi cadenti nel periodo sono sei, si tratta di quasi 2 documenti al giorno. Se all'attività documentale dell'Inps si aggiunge quella piuttosto convulsa e massiccia del Governo, quella dell'agenzia delle Entrate, dell'Inail, delle Regioni, per il corrente mese di aprile si preannuncia un flusso monumentale di disposizioni. Tutte da studiare a tamburo battente in quanto i tempi di applicazione sono ristretti.
A farla da padrone, in questi giorni è la cassa integrazione nelle sue varie forme (Cigo, Fis, Cigd, ecc.). Vero è che i termini per presentare la richiesta di cassa per la casuale Covid19 sono ampi, tuttavia, pur in presenza di un ampio margine temporale, resta il fatto che i tempi per applicare le novità devono essere brevi, considerato che per ogni aiuto previsto vi sono fondi stanziati allo scopo e che gli stessi si esauriscono celermente.
In questo scenario si colloca il messaggio numero 1525/20, diffuso in questi giorni con cui l'Inps rende note alcune istruzioni operative per ricevere i decreti di concessione regionali relativi alla cassa integrazione in deroga di cui all'articolo 22 del Dl 18/2020. Invero, le regole dettate nel documento sono maggiormente rivolte agli uffici interni. Vengono riepilogate le varie fasi di cui si compone l'iter previsto per le domande di cassa in deroga. A partire dall'inoltro, da parte delle aziende e dei consulenti alle Regioni, per poi descrivere il lavoro che deve svolgere la Regione per mettere a disposizione dell'Inps le delibere, attraverso un sistema di interscambio dei dati chiamato Sip, acronimo di sistema informativo dei percettori. A valle di questa attività di condivisione delle informazioni, una volta che il dato è a disposizione dell'Inps, viene chiamato in causa nuovamente il datore di lavoro.
Quest'ultimo, al fine di permettere all'Istituto il pagamento della cassa ai lavoratori (ricordiamo che nella Cigd l'unico sistema di erogazione è quello diretto) dopo aver ricevuto il provvedimento di autorizzazione, dovrà inoltrare la documentazione per la liquidazione del trattamento, avvalendosi del modello “SR41”, sulla base delle modalità semplificate previste dal messaggio 1508/20 (si veda il sole 24 ore di ieri), al fine di consentire alle strutture territoriali dell'Ente di erogare le misure previste per l'emergenza Coronavirus, con le stesse modalità in uso per la Cig in deroga. L'Inps ricorda, inoltre, che i pagamenti non possono essere eseguiti laddove nel modello SR41 manchi il numero di autorizzazione.

Il messaggio n. 1525/2020 dell'Inps

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