Previdenza

Cig e lavoro, arrivano 20 miliardi. Il Governo chiede i fondi Sure

di Marco Rogari e Claudio Tucci

Il prolungamento della Cassa Covid-19 almeno fino a dicembre, con lo sguardo al 2021, e alcune possibili integrazioni a misure chiave, come bonus autonomi e congedi straordinari, per salvaguardare l’occupazione minata dall’emergenza coronavirus.

Dopo gli appelli di Confindustria e sindacati a disegnare un percorso di rilancio e di tutela di imprese e forza lavoro, il governo ha messo nero su bianco la strategia per gli interventi di sostegno all’occupazione ed è pronto a inviare, con una lettera, il suo piano a Bruxelles per attivare lo strumento dei fondi Sure. Che garantirà, in tempi relativamente brevi, una dote di 20 miliardi di euro con l’obiettivo di puntellare, in prima battuta, gli ammortizzatori d’emergenza.

La rotta tracciata dal ministero dell’Economia prevede il ricorso ai prestiti Ue, previsti proprio per mitigare il rischio disoccupazione, con un orizzonte che non va oltre la prossima legge di Bilancio. Già nel Programma nazionale di riforme (Pnr), alle ultime limature tecniche per essere presentato dal governo nei prossimi giorni, saranno già indicate le linee guida per la strategia di ripresa, a cominciare proprio dal riordino del sistema degli strumenti di integrazione al reddito (si veda altro articolo in pagina).

Il tema ammortizzatori è obiettivamente delicato. Con il decreto Marzo, e poi con il decreto Rilancio, attualmente all’esame della Camera, sono stati stanziati, complessivamente, circa 20 miliardi di euro tra cassa emergenziale ordinaria e in deroga (5 con il Dl 18, altri 15 con il Dl 34), consentendo sostanzialmente a tutte le imprese di poter utilizzare 9 settimane di sussidio, più altre 9, suddivise - per ragioni di risorse - in 5 più ulteriori 4, da attivare però dal 1° settembre e fino al 31 ottobre. Per un totale di 18 settimane, seppure, al momento, “spezzate” in tre tranche.

Con i fondi Sure il primo obiettivo dell’esecutivo è quello di mettere “in fila” le nuove 9 settimane, eliminando, cioè, il riferimento temporale del 1° settembre (oggi previsto per far scattare le ulteriori 4), allungando, al tempo stesso, il periodo di utilizzo dell’ammortizzatore Covid-19 almeno fino a dicembre. Una mossa, questa, che verrebbe incontro alle richieste, pressanti, dell’intero mondo produttivo, dal commercio-turismo alla manifattura, visto che oggi le aziende, che all’inizio della pandemia hanno richiesto subito tutte insieme le prime 9 settimane di Cig Covid-19, possono attivarne solo altre 5, e quindi già a metà giugno si troverebbero senza ammortizzatori emergenziali. Praticamente, tra pochi giorni (e con il divieto di licenziare prorogato fino al 17 agosto). Ecco allora che consentire subito anche le altre 4 settimane di cassa allevierebbe, in parte, la situazione. Non solo: il ricorso agli aiuti Ue per il lavoro consentirebbe di gettare una sorta di ponte per fronteggiare la richiesta di ammortizzatori nei prossimi mesi che andrà tarata sulla base di un apposito monitoraggio per verificare l’effettivo tiraggio delle settimane a venire.

«Con l’arrivo dello Sure entro i tempi della legge di bilancio sarà possibile gestire meglio le eventuali ulteriori necessità per gli ammortizzatori sociali e in particolare la cassa integrazione», dice al Sole24Ore il sottosegretario all’Economia, Pier Paolo Baretta. Come è noto, il programma europeo di aiuti contro la disoccupazione ammonta a 100 miliardi e la quota potenzialmente spettante all’Italia è di 25 miliardi, da “depurare” però di 3-4 miliardi di garanzie che dovranno essere fornite. Sul cammino del piano c’è l’incognita della possibilità di utilizzare i prestiti anche per i periodi antecedenti l’ok alla richiesta. Sure, se Bruxelles chiarirà che le risorse potranno essere utilizzate anche “retroattivamente”, potrebbero servire pure per puntellare le settimane già preventivate di Cig, nel caso in cui l’utilizzo effettivo si confermasse molto elevato (al momento, l’unico dato reso noto da Inps è che circa l’85% delle imprese ha richiesto le prime 9 settimane di cassa Covid-19 tutte e subito).

Dopo dicembre, la partita è ancora da scrivere. «A mio avviso – spiega Marco Leonardi, consigliere economico del ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri – si potrebbe immaginare una nuova Cig semplificata e condizionata, ad esempio a percorsi di politica attiva e formazione. Così potremmo disegnare un nuovo e più mirato sistema di ammortizzatori sociali, anche economicamente più sostenibili». Essendo i 20 miliardi Sure legati a misure di salvaguardia dell’occupazione, i prestiti Ue non potranno essere utilizzati, ad esempio, per rafforzare la Naspi, l’indennità di disoccupazione che va a persone che l’impiego l’hanno perso). Ma potrebbero servire per integrare il bonus (600/mille euro) per i lavoratori autonomi e per i congedi straordinari, che consentono una migliore conciliazione vita-lavoro.

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