Previdenza

Domande badanti a 150mila, Rem a 200mila

di Davide Colombo

La velocizzazione delle procedure per il riconoscimento delle indennità targate Covid-19 in questa “fase 2” sembra aver pagato. Almeno finora. Inps ha annunciato la registrazione delle prime 200mila domande per il Reddito di emergenza (su una platea stimata di 867mila nuclei e una spesa di 954 milioni) e di circa 150mila richieste per l’indennità ai lavoratori domestici (460mila i soggetti interessati e 460 milioni di finanziamenti previsti). Prima della pubblicazione delle circolari con le istruzioni, l’Istituto ha scelto la via dei messaggi e l’apertura alle richieste che, vale ricordarlo, possono essere fatte entro due mesi dall’entrata in vigore del decreto “Rilancio”, avvenuto il 19 maggio scorso. Una mossa che, assieme all’adeguamento in tempi da record delle convenzioni con Patronati e Caf, ha scongiurato assalti al sito concentrati in poche ore come avvenuto il 1° aprile. Non solo. Sembra che l’Isee precompilato, che da febbraio si può scaricare direttamente con il codice personale, stia funzionando. «Una domanda su due sia per il Reddito di emergenza sia per il bonus ai lavoratori domestici viene fatta direttamente dall’interessato sul sito – spiega Pasquale Tridico al Sole24Ore – il che significa che la semplificazione aiuta. Nei prossimi giorni partita una campagna televisiva sull’Isee precompilato che speriamo faccia crescere ulteriormente le domande dirette sul sito con il Pin personale».

Altre due misure che hanno raggiunto un numero significativo di richieste sono il bonus baby sitting (600 euro dal dl “Cura Italia” e 1.200 da dl “Rilancio”), che ha totalizzato finora 191.600 domande, e i congedi straordinari, arrivati a quota 270mila. Ieri Inps ha anche annunciato il riesame positivo di 42mila domande per il bonus da 600 euro relative al mese di marzo che, in una prima fase, erano state respinte. Ora partiranno i pagamenti per marzo e aprile e chi ha assegno di invalidità e non ha ancora fatto domanda (prima era incompatibile), potrà recuperare entro lunedì 8 giugno. Mentre per i lavoratori stagionali non registrati con il codice Uniemens dai loro datori ma solo con Unilav, Inps con un’interpretazione estensiva della norma si appresta a riconoscere circa 24mila bonus per i mesi di marzo e aprile. Dal 1° giugno sono infine partite le domande per la regolarizzazione di braccianti e assistenti domestici: «Stiamo parlando in questo caso di una platea potenziale di 572mila lavoratori – spiega il presidente dell'Inps - ma le domande che ci aspettiamo non dovrebbero superare le 200mila unità». Queste richieste di emersione dal lavoro irregolare possono essere effettuate fino al 15 luglio.

Oggi il Forum Disuguaglianze Diversità e Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS), che aveva fortemente sostenuto l’introduzione del Reddito di emergenza, in una nota solleverà alcune critiche sulle modalità di erogazione messe in campo. In un testo firmato da Crisiato Gori, il sociologo che ha coordinato questo gruppo di lavoro, si punta il dito sulle difficoltà di accesso al Rem, da una parte, e sull’eccessivo numero di aiuti varati dal governo, che rischiano di confondere i soggetti titolati a farne richiesta. Altro rilievo è sulla mancanza di una campagna informativa su questi aiuti emergenziali, peraltro di breve durata, e sulla richiesta dell’Isee per il Rem: poiché la soglia è a 15mila euro e poiché oltre il 72% degli Isee validi è sotto quella soglia - osservano i rappresentanti del Forum - non se ne capisce la necessità e, anzi, si rischia così di escludere soggetti in difficoltà che sono fuori da altri programmi di aiuto.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©