Previdenza

Tridico ottimista: il tiraggio a giugnopuò frenare al 40-50%

di D.Col.

La sera del 1° giugno, quando Inps ha annunciato il riesame positivo di 42mila domande per il bonus da 600 euro che in prima battuta erano state respinte, i tecnici stavano ancora ultimando le statistiche sulla cassa integrazione. E i dati che hanno messo insieme danno finalmente il segno di una svolta rispetto alle convulse settimane dell’emergenza, con le domande di Cig in deroga arenate nelle certificazioni regionali. Lunedì sera risultavano pagate oltre 6,9 milioni di prestazioni ad altrettanti beneficiari, mentre le domande in giacenza erano scese a 600mila (erano 670mila il 28 maggio).

«Le nuove domande arrivate dopo la pubblicazione del decreto Rilancio – spiega il presidente dell'Inps, Pasquale Tridico – hanno via via mostrato un calo. Bisogna tenere conto del fatto che fino al 4 maggio i lavoratori fermi erano sette milioni e più, mentre ora sono fermi 1,8 milioni di lavoratori. Dunque oltre alla buona notizia della procedura più veloce per i pagamenti c’è la prospettiva, in giugno, di un minor “tiraggio” per la cassa integrazione, che noi ci aspettiamo scendere al 40-50% nelle nove settimane aggiuntive che sono state riconosciute per l’emergenza Covid». Le domande che arrivano sul sito - aggiunge Tridico - cominciano a tornare su livelli più fisiologici, «non sono più a zero ore e servono per consentire un’alternanza dei dipendenti in attività che sono appena ripartite». Se nelle prossime settimane l’utilizzo effettivo delle ore di Cig prenotate scenderà a livelli post-emergenziali allora sarà più alta la probabilità che le dotazioni messe in campo di rivelino sufficienti. Il governo nella relazione tecnica che accompagna il decreto punta in effetti su un utilizzo non superiore al 50% nella media delle 18 settimane disponibili per il ricorso a tutti i tipi di cassa integrazione attivati in questa emergenza Covid-19. L’arco temporale va da fine febbraio a fine ottobre: la fase 1 è stata coperta con i 5,3 miliardi stanziati con il dl “Cura Italia”, la fase 2 lo è ora grazie ai 16,4 aggiunti con il dl “Rilancio”.

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