Previdenza

Cig per altre 18 settimane, licenziamenti solo in tre casi

di Claudio Tucci

Il governo è pronto ad una nuova proroga della Cig d’emergenza, che per le imprese che l’hanno attivata a inizio pandemia scade nei prossimi giorni. L’ipotesi più accreditata allo studio dei tecnici del ministero del Lavoro e dell’Economia prevede ulteriori 18 settimane di ammortizzatore, a carico dello Stato, per consentire così alle aziende o ai settori che ne hanno veramente bisogno (non quindi indistintamente tutti) una “copertura” fino a fine anno (non è ancora sciolto il criterio che dovrà decidere la selettività delle nuove 18 settimane di Cig Covid-19 - tra le proposte sul tavolo, il riferimento ai comparti più colpiti o, in alternativa, al calo del fatturato registrato nel primo semestre 2020 rispetto al semestre precedente).

La partita costi sarà decisiva: per ora sul piatto ci sono tra i 6/7 miliardi di euro, una fetta dello scostamento di bilancio che l’esecutivo è intenzionato a chiedere al Parlamento; ma si spera molto anche sul tiraggio post riaperture, vale a dire l’utilizzo effettivo del sussidio, che l’Inps dovrebbe rendere noto a breve (primissime stime evidenziano un tiraggio, a maggio, inferiore rispetto ad aprile).

All’allungamento, fino a fine anno, della Cig d’emergenza dovrebbe affiancarsi la proroga (sempre fino a dicembre) dello stop ai licenziamenti, attualmente vigente fino al 17 agosto. Ma anche qui, da quanto si apprende, si dovrebbe optare per un criterio di selettività. Tra le ipotesi allo studio, c’è infatti quella di consentire i recessi, dal 18 agosto, almeno in tre casi: fallimento, cessazione dell’attività produttiva, accordo sindacale per un’uscita concordata con il lavoratore. «È un primo passo rispetto a regole dettate durante l’emergenza che devono comunque rispettare la Costituzione - ha sottolineato Arturo Maresca, ordinario di diritto del Lavoro all’università La Sapienza di Roma -. Il concetto di cessazione d’attività è però limitativo, andrebbe allargato, anche ad esempio alla chiusura di singole unità produttive».

Sempre fino a dicembre, poi, dovrebbe proseguire la deroga al dl dignità sui contratti a termine (somministrazione inclusa), consentendo, quindi, proroghe e rinnovi senza causale (tale facoltà ora termina a fine agosto). Queste norme dovrebbero confluire in un nuovo decreto Lavoro, che sta prendendo quota, da presentare nei prossimi giorni in Cdm.

«La scelta di prorogare la cassa integrazione d’emergenza di ulteriori 18 settimane è un altro segnale concreto di attenzione verso lavoratori e settori più in difficoltà», ha spiegato la sottosegretaria al Lavoro, Francesca Puglisi, che ieri assieme al ministro Nunzia Catalfo, hanno ufficialmente insediato la commissione di esperti (tra cui i giuslavoristi, Marco Barbieri, Vito Pinto e Mariella Magnani) chiamati a rivedere l’attuale sistema degli ammortizzatori sociali.

L’idea alla base della riforma allo studio del governo è quella, da un lato, di garantire una rete di protezione temporanea ai lavoratori di quelle imprese che intendono sospendere una parte della produzione per ristrutturazioni aziendali o riconversioni produttive o tecnologiche; e dall’altro, di spingere su strumenti di accompagnamento e sostegno finalizzati alle transizioni occupazionali, in un’ottica di tutela nel mercato del lavoro.

L’obiettivo è superare la frammentarietà del sistema attuale e costruirne uno tendente all’universalismo e alle politiche attive. Dalla prossima settimana partirà il confronto con le parti sociali.

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