Previdenza

Pensioni, riforma per delega dal 2022. Subito Ape e opzione donna rafforzati

di Davide Colombo e Marco Rogari

La prossima legge di bilancio avrà un capitolo pensioni. Con la probabile proroga e il rafforzamento di Ape sociale e Opzione donna, accompagnati dalla cosiddetta “staffetta generazionale” e dal contratto di solidarietà espansiva. Ma per la riforma complessiva del sistema previdenziale occorrerà attendere ancora un anno. Il Governo punta a far scattare un intervento organico dal 1° gennaio 2022 con una legge delega, che avrà come primo obiettivo quello di evitare lo scalone collegato alla fine della sperimentazione di Quota 100. Le nuove uscite anticipate introdotte all’esecutivo Conte 1 a tinte giallo-verdi saranno infatti “pensionate” soltanto alla scadenza naturale del loro percorso triennale: il 31 dicembre 2021. A confermare che Quota 100 non si tocca è stata ieri la ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo, nell’incontro con i sindacati che ha segnato la ripresa del negoziato sulla previdenza avviato all’inizio dell’anno, poi interrotto a causa del lockdown.

Il Governo, dunque, non è intenzionato ad accendere subito il semaforo rosso su Quota 100, nonostante le sollecitazioni, anche autorevoli, arrivate da più parti, ultima, ma solo in ordine cronologico, quella della Corte dei conti nell’audizione parlamentare di lunedì su Pnr e nuovo scostamento di bilancio. Allo stesso tempo, però, l’esecutivo non rinuncia a un pacchetto previdenziale per la manovra autunnale.

«Procederemo lungo due binari paralleli», ha spiegato Catalfo. L’incontro di ieri è stato definito interlocutorio ma positivo da Cgil, Cisl e Uil che torneranno a sedersi al tavolo con il Governo l’8 settembre e, successivamente, il giorno 16 dello stesso mese. Il prossimo round «servirà a definire il pacchetto di interventi da inserire nella prossima legge di Bilancio», ha detto la ministra aggiungendo che nell’altro incontro si inizierà a progettare la riforma «che avrà come pilastri maggiore equità e flessibilità in uscita e una pensione di garanzia per i giovani».

I due nuovi appuntamenti serviranno anche a verificare se le due Commissioni di studio, sulla separazione delle previdenza dall’assistenza e sui meccanismo legata alla speranza di vita in particolare per lavori maggiormente usuranti, saranno finalmente diventate operative, dopo essere state previste addirittura tre anni per poi essere rilanciate dalla Catalfo nei mesi scorsi. Anche ieri i sindacati hanno chiesto un’accelerazione e la ministra si sarebbe impegnata a stringere i tempi.

E ampia disponibilità sarebbe arrivata non solo per la proroga di Ape sociale e opzione donna, in versione “irrobustita”, ma anche sul rafforzamento del contratto di solidarietà per traghettare dal lavoro alla pensione i lavoratori e liberare contemporaneamente risorse per l’occupazione. Il nuovo meccanismo per la staffetta generazionale che potrebbe essere preso in considerazione vincolerebbe le imprese a nuove assunzioni nei casi di uscite agevolate dal lavoro verso i trattamenti pensionistici. Tra le ipotesi sul tappeto ci sarebbe quella di un rafforzamento del contratto di solidarietà espansiva da non limitare più soltanto alle imprese con mille dipendenti.

In vista della legge di bilancio 2021 i sindacati sono in pressing anche per l’adeguamento delle pensioni in essere con l’allargamento della platea che beneficia della cosiddetta 14esima. La ministra del Lavoro non avrebbe chiuso e si sarebbe mostrata disponibili anche a valutare una possibile soluzione per un’altra richiesta arrivata da Cgil, Cisl e Uil: un’ulteriore salvaguardia per gli ultimi esodati. La responsabile del Lavoro ha detto che chiederà all’Inps alcune proiezioni per valutare con attenzione la platea effettiva e i costi. Tra le altre sollecitazioni arrivate dal versante sindacale c’è anche il tema della non autosufficienza.

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