Previdenza

Fondinps chiude, iscritti trasferiti al Fondo Cometa

di Claudio Pinna

I “distratti” della previdenza complementare, ossia gli “iscritti taciti”, finiscono ora al Fondo Cometa e non più in Fondinps. Il 31 marzo, infatti, il ministero del Lavoro, di concerto con quello dell’Economia, ha decretato la liquidazione di Fondinps, la forma pensionistica complementare a contribuzione definita costituita presso l’istituto nazionale di previdenza, in forma di patrimonio separato e autonomo. Il decreto, che attua una decisione contenuta nella legge 205/2017 (bilancio 2018), è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale del 30 luglio.

A Fondinps sono stati iscritti tutti i lavoratori dipendenti che, nel periodo di tempo a disposizione per compiere la scelta di destinazione del Tfr (in genere sei mesi), non hanno espresso alcuna volontà ed erano sprovvisti di una forma di previdenza complementare prevista dagli accordi o contratti collettivi, anche territoriali, di riferimento. Gli iscritti taciti appunto. In futuro tali lavoratori saranno iscritti al Fondo nazionale pensione complementare per i lavoratori dell’industria metalmeccanica, dell’installazione di impianti e dei settori affini, in forma abbreviata Fondo Cometa.

Entro quindici giorni dalla data di entrata in vigore del decreto (il 14 agosto 2020), la Covip nomina il commissario liquidatore di Fondinps. A decorrere dal primo giorno del secondo mese successivo alla data di entrata in vigore del decreto (1° ottobre 2020), Fondinps è chiuso alle nuove adesioni. A partire da tale data le quote di Tfr maturando dei nuovi iscritti taciti affluiscono al Fondo Cometa e sono destinate alla specifica linea di investimento, quella con contenuto più prudenziale, in grado di garantire la restituzione del capitale e rendimenti comparabili, nei limiti previsti dalla normativa statale e comunitaria, al tasso di rivalutazione del Tfr (l’1,5% fisso annuo più il 75% dell’incremento del costo della vita). La posizione dei nuovi iscritti taciti costituita presso il Fondo Cometa può nel caso essere trasferita, su richiesta, a un’altra forma complementare dopo che sia trascorso almeno un anno dall’adesione.

Entro metà ottobre, il commissario liquidatore di Fondinps adotta, d’intesa con Cometa, un apposito piano per il passaggio di tutte le posizioni individuali dei soggetti che risultano già iscritti a Fondinps. A tali persone è riconosciuto il diritto di trasferire la posizione individuale a un’altra forma pensionistica complementare entro sei mesi dalla ricezione delle informative previste.

Al fine di assicurare un’adeguata tutela degli iscritti, infatti, il decreto stabilisce che, in fase di trasferimento, sia organizzata un’appropriata campagna di comunicazione, con l’obiettivo di descrivere in dettaglio le motivazioni che hanno condotto alla liquidazione di Fondinps e tutti i principali elementi identificativi del Fondo Cometa. Il passaggio non appare penalizzante per il futuro.

Fondinps ha circa 30.000 iscritti e un patrimonio accantonato di circa 80 milioni con un’unica linea di investimento, quella garantita, gestita dalla compagnia di assicurazione UnipolSai. Cometa ha ben altre dimensioni: circa 400.000 iscritti e 12 miliardi di euro di patrimonio gestito con possibilità di generare diverse economie di scala.

Un’attenzione particolare, però, dovrà essere prestata dagli iscritti ai costi, in un contesto peraltro molto complicato per il mercato assicurativo nell’erogazione delle garanzie richieste dalla normativa sulle somme destinate ai fondi pensione in via tacita. Infatti, sulla base delle ultime note informative dei due fondi pensione, l’indicatore sintetico dei costi (il coefficiente rappresentativo dei costi applicati calcolato in via uniforme secondo le indicazioni emanate dalla Covip) per i due comparti equivalenti individua per Fondinps un costo variabile dallo 0,30% allo 0,91% del patrimonio accantonato a seconda del periodo di iscrizione, mentre per Cometa il medesimo costo varia dallo 0,82% all’1,48 per cento.

Attenzione quindi. Non decidere, in diversi casi può essere assimilato all’assunzione di una decisione, anche giusta magari. Nel caso degli iscritti taciti, invece, la scelta è nella maggior parte delle situazioni errata. Basti pensare che chi viene iscritto appunto in forma tacita, nella stragrande parte dei casi perde il diritto al contributo aziendale.

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