Previdenza

Ancora cassa Covid per il 2021 (retroattiva da novembre 2020)

di Giorgio Pogliotti

La proroga della cassa integrazione per l’emergenza Covid per il 2021 sarà retroattiva. La decontribuzione totale riguarderà le assunzioni a tempo indeterminato di giovani, e probabilmente, si estenderà alle le donne al rientro dalla maternità.

Sono alcune delle ultime novità del pacchetto ”lavoro”, della legge di Bilancio, che i tecnici dei ministeri dell’Economia e del Lavoro stanno perfezionando in vista del varo della manovra atteso per questo fine settimana. Il dossier su cui si stanno confrontando i ministri dell’Economia, Roberto Gualtieri, e del Lavoro, Nunzia Catalfo, è attualmente oggetto di valutazioni per le coperture. In particolare per la proroga della cassa integrazione per l’emergenza Covid 19 sono a disposizione circa 3-4 miliardi che potrebbero salire a 5 miliardi, in modo da coprire anche l’ultima parte del 2020. Alcune imprese, infatti, termineranno le 18 settimane di proroga concesse dal Dl Agosto tra la metà e la fine di novembre, dopodiché potrebbero ricorrere ai licenziamenti, dal momento che il blocco è limitato al periodo in cui si percepisce un sussidio statale. Per evitare che le difficoltà delle imprese possano avere un impatto sull’aumento dei licenziamenti - di fronte al rischio di ricorsi per l’incostituzionalità di un’ulteriore proroga del blocco dopo il 31 dicembre che sembra dunque esclusa - l’orientamento del governo è quello di concedere la Cig per Covid con valore retroattivo, probabilmente già dalla metà di novembre. Come si è fatto con il decreto 104, entrato in vigore il 15 agosto che ha coperto i costi degli ammortizzatori sociali per l’emergenza epidemiologica a partire dallo scorso 13 luglio. L’ipotesi che al momento sembra prevalente è quella di concedere una proroga generalizzata, piuttosto che limitata ai soli settori in crisi (turismo, ristorazione), ma anche in questo caso, come per il Dl 104, sarà gratuita solo per le imprese che hanno avuto una perdita di fatturato (probabilmente si confermerà il meccanismo della legge 126 di conversione del Dl Agosto, secondo cui la Cig è gratuita per le imprese che hanno perso almeno il 20% di fatturato, mentre per le perdite inferiori a questa soglia scatta un contributo del 9%, che diventa del 18% per le imprese che non hanno avuto perdite di fatturato). La durata della proroga sarà decisa in base al plafond, si sta ragionando su ulteriori 18 settimane.

Per sostenere i contratti stabili, inoltre, si prevede di assegnare tra i 2 e i 3 miliardi per finanziare l’esonero contributivo totale triennale a carico delle assunzioni di giovani (per il 2021 è già previsto dalla scorsa legge di Bilancio lo sgravio del 50%), con la possibile estensione ad un’altra fascia “debole” del mercato del lavoro, le donne. Probabilmente l’incentivo fiscale si applicherà per la nuova occupazione femminile e per favorire il mantenimento del posto delle lavoratrici al rientro dalla maternità. Più difficile, per problemi di coperture finanziarie, la concessione di uno sgravio contributivo generalizzato del 50% per tutte le assunzioni a tempo indeterminato e le stabilizzazioni di contratti a termine, senza vincoli d’età, come ipotizzato in origine da Mef e Lavoro.

Con circa 2 miliardi, verrà confermato il taglio del cuneo fiscale anche per i redditi compresi da 28mila a 40mila euro, che beneficiano del bonus in vigore dallo scorso 1 luglio fino al prossimo 31 dicembre. Circa 5 miliardi serviranno per la conferma dello sgravio contributivo introdotto dal Dl Agosto per le imprese con sede al Sud che dal 1 ottobre hanno un abbattimento del 30% del costo dei contributi per i dipendenti. Tra le misure allo studio è previsto anche un fondo di 2-3 miliardi di ristoro per gli autonomi che per effetto dell’emergenza Covid hanno chiuso l’attività.

In manovra sarà creato anche un fondo per garantire il finanziamento delle nuove attività svolte durante l’emergenza Covid dai patronati e Caf, secondo fonti del ministero del Lavoro, con il contemporaneo aumento allo 0,226% dal 1° gennaio 2021 dell’aliquota di prelevamento sul gettito dei contributi previdenziali obbligatori incassati dalle gestioni amministrate da Inps e Inail.

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