Previdenza

Inflazione a zero, sulle pensioni 2021 solo un mini conguaglio

di Matteo Prioschi

Nessun aumento del valore delle pensioni nel 2021 per effetto dell’adeguamento all’inflazione del 2020 e micro conguaglio a favore dei pensionati di 0,1 punti percentuali su quanto incassato quest’anno. Con la circolare 148/2020 pubblicata ieri l’Inps ha ufficializzato i valori e le istruzioni per il rinnovo delle pensioni, delle prestazioni assistenziali e di quelle di accompagnamento alla pensione per il 2021.

Le pensioni pagate quest’anno sono state incrementate sulla base di un’inflazione stimata dello 0,4% rispetto al 2019. Tuttavia l’adeguamento pieno alla variazione del costo della vita si applica solo agli assegni di importo fino a quattro volte il trattamento minimo, e cioè quelli fino a 2.052,04 euro lordi mensili. Poi, più si sale di valore, e più decresce l’adeguamento, fino ad arrivare al 40% di quanto dovuto per gli assegni di importo oltre 9 volte il minimo. Quindi, mentre i primi sono stati ritoccati dello 0,4%, gli ultimi solo dello 0,160 per cento.

Dato che l’inflazione definitiva da riconoscere è dello 0,5%, a inizio 2021 ci sarà un micro conguaglio una tantum, calcolato sulle tredici mensilità ricevute nel 2020. Per fare un esempio, chi nel 2019 incassava 1.000 euro lordi al mese, nel 2020 ha preso 1.004 ma ora è stato stabilito che avrebbe dovuto ricevere 1.005. Quindi ha diritto a un conguaglio di 13 euro.

Invece l’inflazione provvisoria del 2020, da applicarsi nel 2021, è zero (o meglio sarebbe negativa ma in tal caso la si riporta a zero). Di conseguenza l’anno prossimo gli assegni beneficeranno dello 0,1 in più di adeguamento applicato a quest’anno ma senza ulteriori incrementi. Per tornare all’esempio precedente, chi sta percependo 1.004 euro, ne riceverà 1.005.

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