Previdenza

Allarme dei Caf: niente risorse nella legge di Bilancio

di Mauro Pizzin

Per garantire la piena operatività dei Caf con adeguate risorse economiche serve un provvedimento di natura strutturale da parte del Governo che prenda il posto dei tanti interventi tamponi che fino a oggi hanno perpetuato «una situazione d'incertezza e precarietà».
A chiederlo, in una nota diramata ieri, è stata la Consulta nazionale dei Caf che nel frattempo ha fatto pervenire al presidente del Consiglio, ai ministri dell'Economia e del Lavoro e al presidente dell'Inps un grido d'allarme sul fatto che la legge di Bilancio 2021 ha completamente omesso il tema delle risorse per i Caf, i quali già da gennaio resteranno sprovvisti di sufficienti coperture finanziarie.
L'importanza dei Centri di assistenza fiscale, attivi sul territorio nazionale con oltre 30mila operatori, è stato evidenziato da alcuni numeri forniti nella nota, secondo cui, «nel solo 2020, in un anno reso particolarmente difficile dalla pandemia di Covid-19, sono stati circa 18 milioni i contribuenti che si sono avvalsi dei servizi assicurati dai Caf per l'invio dei modelli 730/20, mentre otto milioni di nuclei familiari si sono rivolti ai Centri per ottenere la certificazione Isee necessaria all'ottenimento di misure di natura sociale, alcune delle quali legate proprio all'emergenza Covid-19».
A breve ciò che preoccupa sono le scadenze legate soprattutto al Reddito di cittadinanza, con conseguente altissima richiesta di rinnovi Isee. «Alle condizioni attuali – si puntualizza nella nota - i Caf dovranno valutare come farvi fronte, nella necessità di contemperare l'attività crescente con l'incertezza della copertura finanziaria per l'intero anno. Paradossalmente, infatti, mentre i Centri resteranno senza adeguati stanziamenti, capaci di assicurare la continuità del servizio, nuovi provvedimenti collegati all'Isee sono stati inseriti in legge di Bilancio, aumentando prevedibilmente la richiesta di assistenza da parte dei cittadini».
«Il servizio di prossimità assicurato in tutta Italia dai Centri di assistenza fiscale rappresenta, soprattutto in questo tempo di inquietudine e di disagio sociale determinato dalla pandemia, una delle forme più degne di vicinanza e di attenzione verso il prossimo – hanno dichiarato Mauro Soldini e Massimo Bagnoli, del Coordinamento Nazionale dei Caf -. Per questo abbiamo coltivato la speranza di vedere inserita nella legge di Bilancio 2021 una misura che, senza pesare ulteriormente sulle casse dello Stato, potesse darci quelle rassicurazioni economiche e finanziarie per il futuro della nostra attività: anche questa volta, tuttavia, l'attesa è stata vana».

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