Previdenza

Prorogato al 31 dicembre 2021 l’Ape sociale

di Pietro Gremigni

L'Ape sociale è stata prorogato fino al 31 dicembre 2021 e riguarderà non solo chi maturerà i requisiti in questo anno, ma anche tutti coloro che hanno perfezionato i requisiti negli anni precedenti.

L'Inps, con il messaggio 62/2021, chiarisce i punti essenziali di questo strumento di anticipo pensionistico per il quale sono state stanziate risorse aggiuntive, rinviando a una prossima circolare l'illustrazione dei diversi aspetti.

Ricalcando la disciplina in vigore dal 2017, per coloro che maturano o hanno maturato i requisiti previsti dalla norma tra cui quello anagrafico di almeno 63 anni di età, le domande di riconoscimento del beneficio vanno presentate entro il 31 marzo 2021 ovvero, in deroga, entro il 15 luglio 2021. Resta fermo che le domande presentate oltre il 15 luglio 2021 e, comunque, non oltre il 30 novembre 2021 saranno prese in considerazione esclusivamente se all'esito del monitoraggio dovessero risultare delle somme residue.

Il beneficio è riconosciuto senza soluzione di continuità rispetto al passato, e pertanto possono presentare domanda di verifica delle condizioni di accesso all'Ape sociale, stante il permanere delle stesse, anche tutti coloro che hanno perfezionato i requisiti negli anni precedenti, a partire dalla data di entrata in vigore della disciplina, e che non hanno presentato la relativa domanda, nonché i soggetti decaduti dal beneficio, ad esempio per la mancanza di risorse a seguito del monitoraggio Inps.

Resta confermato che, dopo il riconoscimento dei requisiti anche in modo prospettico, purché perfezionati entro il 31 dicembre 2021, gli interessati dovranno presentare domanda di accesso. Coloro che al momento della domanda di verifica delle condizioni di accesso, siano già in possesso di tutti i requisiti, devono presentare contestualmente anche la domanda di accesso vero e proprio al prepensionamento.

Infine, ricordiamo, in estrema sintesi, che l'Ape sociale riguarda chi, in possesso di almeno 63 anni di età, si ritrovi all'interno di una cerchia di destinatari (disoccupati che da 3 mesi non percepiscono il trattamento di sostegno, caregiver da almeno 6 mesi, invalidi a partire dal 74%, addetti ai lavori gravosi) in possesso di un'anzianità contributiva di 30 anni o 36 anni in caso di lavori gravosi. Questi ultimi, elencati dal Dm 5 febbraio 2018, devono essere stati svolti nell'ambito di una o più delle professioni elencate, per almeno sette anni negli ultimi dieci ovvero almeno sei anni negli ultimi sette.

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