Previdenza

Cig Covid, calo a dicembre ma il 2020 resta da record

di Giorgio Pogliotti

Dicembre si è chiuso con un calo per la cassa integrazione per l’emergenza Covid che resta comunque su livelli record: gli oltre 288 milioni di ore autorizzate corrispondono ad una flessione del 22,6% rispetto a novembre, e siamo ben al di sotto del picco di 849 milioni toccato a maggio per effetto del lockdown.

Sotto la spinta della cassa per l’emergenza sanitaria che rappresenta il 99% delle ore di cassa integrazione complessivamente richieste, si è raggiunto il livello più alto mai rilevato dall’Inps; basti pensare che tra gennaio e dicembre le ore autorizzate sono pari a oltre 4,3 miliardi (di cui oltre 4 miliardi con la causale Covid-19 nel periodo tra aprile e dicembre), contro i 276 milioni del 2019, e anche andando indietro nel tempo siamo ben sopra i quasi 1,2 miliardi totalizzati nel picco storico, ovvero nel 2010. Il ricorso alla cassa Covid tra aprile e dicembre per 4,048 miliardi di ore ha interessato per 1,9 miliardi la Cig ordinaria, per 1,3 miliardi l’assegno ordinario dei fondi di solidarietà e per 798 milioni la Cig in deroga.

A dicembre le autorizzazioni si riferiscono a 34.358 aziende per la cig ordinaria con un numero di ore pari a 101,8 milioni, a 29.318 aziende per l’assegno ordinario con 116,2 milioni di ore e a 106.729 aziende per la cig in deroga con 70,1 milioni di ore.

Per quanto riguarda la cigo, i settori che assorbono il maggior numero di ore sono la “fabbricazione di macchine e apparecchi meccanici ed elettrici” (18,4 milioni di ore) e il “metallurgico” (17,4 milioni di ore). Per la cigd il settore con il numero più alto di ore autorizzate è il “commercio” (33,9 milioni), seguito da “alberghi e ristoranti” (20,4 milioni). Nei fondi di solidarietà spiccano “alberghi e ristoranti” (38,1 milioni di ore), “attività immobiliari, noleggio, informatica, ricerca, servizi alle imprese” (23,3 milioni).

Da marzo l’istituto guidato da Pasquale Tridico ha erogato 33,5 miliardi tra bonus, indennizzi e cig per circa 15 milioni di beneficiari. Per la cig sono oltre 19 i miliardi erogati; per 3,5 milioni di beneficiari con pagamento diretto e per 3,4 milioni con pagamento anticipato dall’azienda. Quanto al flusso dei pagamenti diretti, le richieste (SR41) dell’ultimo trimestre 2020 sono state oltre 3,5 milioni, delle quali oltre 3 milioni sono state liquidate, mentre 500mila sono da liquidare.

L’impennata di cig, peraltro, è accompagnata dal crollo delle assunzioni attivate, che tra gennaio e ottobre sono state 4,3 milioni (-31% sul 2019), la caduta interessa soprattutto quelle a termine (-910mila).

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