Previdenza

Pensioni, dote da 1 a 1,5 miliardi per gestire il «dopo Quota 100»

di Marco Rogari

Tra gli 1 e gli 1,5 miliardi. Anche se non è ancora del tutto escluso che si scenda ulteriormente. È questa la dote massima (2-2,5 miliardi su base pluriennale) che dovrebbe essere destinata dalla manovra, dopo essere stata indicata dal Documento programmatico di bilancio, per gestire il dopo Quota 100. Ma i sindacati e le forze politiche, Lega in testa, fino all’ultimo secondo utile prima del varo effettivo della legge di bilancio proveranno a spuntare risorse più massicce. Il perno attorno al quale dovrebbe ruotare il pacchetto-previdenza è la proroga dell’Ape sociale in versione estesa, ovvero con l’arricchimento dell’elenco delle attività considerate “gravose” con almeno altre 15-20 mansioni “usuranti”, sulla base delle indicazioni già fornite dall’apposita Commissione tecnica. Possibile anche la proroga di Opzione donna. Le risorse per le rivalutazioni degli assegni nel 2022 (oltre 2 miliardi) dovrebbero invece essere già state assorbite nei “tendenziali” indicati dalla Nota di aggiornamento al Def presentata dal Governo e votata dal Parlamento.

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