Adempimenti

Serve un tavolo per discutere le difficoltà del settore termoelettrico


Un incontro urgente al ministero dello Sviluppo economico, per discutere le difficoltà del settore termoelettrico in Italia. I segretari generali di Filctem-Cgil, Flaei-Cisl, Uiltec-Uil, Emilio Miceli, Carlo De Masi, Paolo Pirani hanno chiesto, nei giorni scorsi, una riunione finalizzata a dare corso all'istituzione di un tavolo permanente per la programmazione energetica e per definire un piano generale sulle criticità degli impianti di generazione.
«La fase di recessione, iniziata nel 2008 e tuttora in atto – si legge in una nota – ha ridotto i consumi elettrici, con riflessi gravi sull'intero settore. L'effetto più dirompente si è registrato nel comparto della generazione termoelettrica, con conseguenze pesanti sull'occupazione diretta (circa 10mila addetti, la metà dei quali a rischio) e indotta, dove, per la prima volta, Filctem-Cgil, Flaei-Cisl, Uiltec-Uil hanno dovuto sottoscrivere accordi sugli ammortizzatori sociali in tutte le imprese».
Per il sindacato è necessaria un'azione di Governo che promuova scelte di politica industriale e di politica sociale, con l'obiettivo di rendere competitive le imprese italiane, favorire la riduzione del costo del chilowattora, stabilizzare i livelli occupazionali. Per raggiungere questo obiettivo, Filctem, Flaei e Uiltec propongono di «adeguare il mix energetico, attraverso una Strategia energetica nazionale (Sen) funzionale alle effettive esigenze produttive e ambientali del Paese», oltre che «rivisitare la struttura tariffaria in funzione della Sen di cui ci si doterà (tenendo anche conto che la bolletta elettrica è stata impropriamente utilizzata in questi anni per altri capitoli di spesa pubblica». I sindacati propongono anche di «riformare i meccanismi della borsa elettrica, al fine di garantire la giusta remunerazione del chilowattora prodotto; modulare la fuoriuscita dal mercato di una parte di impianti marginalizzati, attraverso una revisione dei meccanismi di determinazione della riserva e della sua remuneratività; ridurre le importazioni; avviare un piano di nuova elettrificazione finalizzato alla conversione elettrica del trasporto urbano ed extraurbano; predisporre un piano che incentivi l'utilizzo dell'energia elettrica in sistemi ad alta efficienza per gli usi civili, nelle strutture pubbliche e nelle abitazioni».

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