Adempimenti

Il Durc smaterializzato è ancora sulla carta

di Antonino Cannioto e Giuseppe Maccarone

Resta ancora al palo la smaterializzazione del Durc. Continua, infatti, a mancare il decreto interministeriale (Lavoro-Economia) utile a dettare le regole relative alla rivisitazione del documento di regolarità contributiva e che avrebbe dovuto essere emanato entro 60 giorni dall'entrata in vigore del decreto legge 34/2014, avvenuta il 21 marzo 2014.

Ricordiamo che il decreto lavoro, tra le varie misure a vantaggio delle imprese, ha introdotto, all'articolo 4, una disposizione finalizzata alla semplificazione e trasformazione per il Durc che, a regime, dovrebbe essere convertito in una semplice interrogazione online che chiunque ne abbia interesse potrà eseguire dal proprio computer.

La sua realizzazione passa attraverso l'apertura delle banche dati in cui sono memorizzate le informazioni necessarie per controllare se un determinato soggetto è in regola con i vari versamenti. Una volta operativa la previsione di legge, sarà possibile verificare, in tempo reale, la posizione dei contribuenti nei riguardi di Inps e Inail nonché della Cassa edile (per le imprese interessate). L'esito varrà 120 giorni e le sue risultanze sostituiranno a ogni effetto il Durc, in tutti i casi in cui lo stesso è previsto, a eccezione delle ipotesi di esclusione individuate dal decreto.

Saranno altresì eseguibili le verifiche disposte in materia dal codice dei contratti pubblici. In tale ambito è determinante acquisire informazioni relative ai soggetti coinvolti che, se hanno commesso violazioni gravi e definitivamente accertate alle norme in materia di contributi previdenziali e assistenziali, potranno essere esclusi dalle gare di affidamento delle concessioni, degli appalti e dei subappalti.

Il Durc a “rilascio semplificato” tornerà utile anche alle aziende che hanno dei debiti nei confronti degli istituti previdenziali e assicurativi nonché verso le Casse edili ma, contemporaneamente, vantano crediti nei riguardi delle pubbliche amministrazioni. Ciò in linea con quanto stabilito nel decreto ministeriale del 13 marzo 2013 con cui è stata data attuazione alle previsioni contenute nel comma 5 dell'articolo 13 bis del Decreto legge 52/2012 (L. 94/2012). Si tratta, in sostanza, della disciplina che regolamenta il rilascio del Durc in presenza di crediti certificati certi, liquidi ed esigibili vantati nei confronti delle pubbliche amministrazioni, di importo almeno pari agli oneri contributivi accertati e non ancora versati da parte di una stessa impresa.

La smaterializzazione del Durc non è un progetto nuovo. Anche in recente passato, infatti, ne era stata tentata l'introduzione ma l'iniziativa è naufragata. La perdurante assenza della prevista regolamentazione preoccupa non poco i datori di lavoro e gli addetti lavori, che temono, infatti, l'ennesimo flop.

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