Adempimenti

Visite fiscali, possibile il bis in giornata

di Mauro Pizzin

Passare nei prossimi anni dagli attuali 300mila a oltre mezzo milione di controlli sui lavoratori pubblici , anche con visite reiterate soprattutto a ridosso dei weekend e delle festività. Oltre alla creazione di economie di scala e a fornire garanzie di omogeneità nelle verifiche, è questo uno dei principali obiettivi del nuovo Polo unico per le visite mediche di controllo , presentato ieri a Roma e operativo da domani. Grazie al nuovo sistema, l’ Inps estenderà la sua competenza sui lavoratori pubblici, effettuando le visite non solo su richiesta del datore di lavoro, come avvenuto sinora, ma anche d’ufficio, operazione finora spettante alle Asl.

L’intervento, inserito nella riforma Madia - vuole ridurre l’attuale differenza tra le assenze registrate nel settore pubblico (11 in media all’anno) rispetto a quello del privato (5) e, nell’ambito della Pa, a uniformare le percentuali d’assenza sul territorio nazionale, con 9,8 giorni di media registrati nel 2015 a Nord-Est contro i 13 nel Sud. «Al momento - ha precisato su questo secondo punto il presidente dell’Istituto, Tito Boeri - si registra una sensibile difformità a livello regionale nelle percentuali di assenza dei lavoratori pubblici e questo probabilmente è anche il risultato dell’assenza finora di un polo unico di controllo».

Attualmente per dipendenti privati la possibilità di ricevere una visita fiscale è circa di una su venti: gli ultimi dati utili forniti dall’Inps, relativi al 2015, dicono infatti che sono stati effettuati circa 600mila controlli su 12 milioni di certificati di malattia presentati (5%). Per il pubblico, come anticipato, si punta a superare questa quota una volta messo a regime il nuovo sistema, passando dalle 300mila visite del 2015 su circa 6 milioni di certificati presentati a 500mila controlli.

La «stretta su assenze reiterate e di massa», prevista dal ministro per la Semplificazione e la Pubblica amministrazione, Marianna Madia,dovrebbe realizzarsi, oltre che con l’aumento delle verifiche, anche grazie alla diversa modalità delle stesse. Viene prevista, infatti, la possibilità di controllare più volte la stessa persona nella stessa giornata e quindi il lavoratore malato dovrà restare a casa nelle fasce di reperibilità anche se è già stato controllato: un’ipotesi, va detto, che appare per il momento di difficile realizzazione considerate le risorse economiche sul tavolo («ora come ora - ha chiarito Boeri - per le visite fiscali ai pubblici sono a disposizione 17,5 milioni, ma a regime, nel 2019, ce ne saranno 50».

In linea generale non si tratterà di controlli casuali: l’Inps riceverà telematicamente tutti i certificati di malattia e un sistema sofisticato li elaborerà scegliendo gli eventi più probabilmente passibili di riduzione di prognosi.

Le visite dovrebbero inoltre concentrarsi nei giorni a ridosso dei fine settimana e dei ponti, in cui si moltiplicano gli eventi di malattia, ma l’indiscrezione non è stata confermata dal presidente dell’Inps. «Di certo - ha detto Boeri - le visite saranno mirate. Abbiamo carenze di medici fiscali in alcune regioni, ma faremo un bando per nuovi medici a cui estendere la convenzione».

In prospettiva si punta anche sull’armonizzazione delle fasce di reperibilità, attualmente diverse fra i dipendenti pubblici, che possono ricevere la visita del medico fiscale dalle ore 9 alle 13 e dalle ore 15 alle 18, e dipendenti privati, la cui fascia di reperibilità è ridotta dalle ore 10 alle 12 e dalle ore 17 alle 19: una difformità che l’Inps spera venga eliminata al più presto dal governo. «Aspettiamo il decreto sulle fasce - ha detto il presidente dell’istituto previdenziale - auspicando fortemente che siano uniformate: la direzione dovrebbe essere quella di estendere a sette ore la reperibilità del settore privato, ora ferma a quattro».

Il sistema attuale

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