Adempimenti

Il modello degli Its per l’istruzione tecnico-scientifica

di Claudio Tucci

«Alle superiori ho scelto un istituto tecnico. Dopo il diploma, un Its: mi sono specializzata nelle biotecnologie. A 20 anni sono entrata in contatto con Ofi, Officina farmaceutica italiana. Alla fine del tirocinio mi hanno chiamato e detto che ero stata assunta». Francesca vive, e, adesso, lavora nel bergamasco. Ma anche Alessandro, Francesco, Simone raccontano storie simili: durante il biennio all’istituto tecnico superiore Meccatronica di Sesto San Giovanni (Milano) si sono specializzati in disegno industriale, tecnologia motoristica, idrofluidica, entrando in contatto con realtà del calibro di Bosch, Abb, Mitsubishi Electric. Risultato? Hanno tutti un lavoro.

Assolombarda alza oggi il sipario sulle eccellenze dei percorsi di istruzione terziaria professionalizzante non accademica sparse sul territorio, e a cui partecipa attivamente: un vero e proprio “modello”, tanto che ha richiamato l’attenzione anche del colosso americano J.P. Morgan Foundation, ora in campo per finanziare alcuni di questi corsi (nell’ultimo anno le Fondazioni Its di cui Assolombarda è partner hanno diplomato 175 studenti).

Le chiavi di successo sono due: un forte approccio “pratico”, e la presenza “in cattedra” di esperti provenienti dal mondo produttivo. All’Its di Bergamo, per esempio, il percorso formativo disegnato per gli studenti è suddiviso in quattro semestri, e comprende 2mila ore di cui 1.200 di attività teorica-laboratoriale, e 800 di tirocinio “on the job”. Un “copione” che si ripete pure all’Its Innovaturismo di Milano, dove si “sfornano” esperti nei servizi di ristorazione (qui la formazione sul campo, 500 ore, è svolta presso i migliori alberghi meneghini). Di primo piano, poi, l’indirizzo “meccanico-autoferrotranviario” di Sesto San Giovanni, che prepara “super periti” dei sistemi di produzione e manutenzione dei veicoli su rotaia e su gomma.

Per le imprese «gli Its sono un canale di istruzione fondamentale - ha spiegato Chiara Manfredda, responsabile dell’Area Formazione e Capitale umano di Assolombarda -. L’efficacia dei nostri percorsi risiede nella qualità e nell’intensità della relazione tra agenzie formative e imprese di riferimento. Una relazione che si esplicita non solo nelle forme di didattica e di tirocinio curriculare, ma anche in modelli cooperativi più avanzati come l’apprendistato di alta formazione».

Per le aziende, insomma, ci sono più vantaggi che costi nel partecipare ai progetti Its: li sintetizza Federico Butera dell’università Bicocca di Milano: «Il datore entra in contatto con risorse tecniche di alta qualità già durante il percorso formativo. Si risparmia, quindi, su reclutamento e affiancamento iniziale; e si apprezza subito la produttività del neo inserito».

«È bello aver riportato gli Its al centro dell’offerta formativa - conclude Marco Leonardi, a capo del team economico di palazzo Chigi -. Ora queste “super scuole” vanno fatte conoscere. In manovra ci sono 50 milioni di fondi aggiuntivi. L’auspicio è che il sistema adesso decolli».

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