Adempimenti

Ecco la scuola per i capitani d’impresa

di Cristina Casadei

Si fa presto a dire che bisogna fare squadra o lavorare in team o realizzare un business plan o avere familiarità con le nuove tecnologie. Un po’ meno a mettere in pratica questi concetti in maniera ordinata e produttiva, soprattutto quando si è molto giovani. Se la voglia di fare può dirsi una leva indispensabile per l’attività d’impresa, è altrettanto vero che a vent’anni non sempre riesce a incanalarsi nel modo giusto, portando alla creazione di iniziative di successo. Da Torino parte però un’iniziativa - fees free - che potrebbe aiutare chi è ancora uno studente universitario a trasformare un’idea in realtà. È un progetto corale, nato in seno alla Fondazione Agnelli che, insieme a sei partner (Unicredit, la locale Camera di commercio, il Club degli investitori, il Gruppo giovani imprenditori, il Politecnico e l’Università), ha voluto dare vita alla School of Entrepeneurship and innovation (Sei). Più che insegnare l’imprenditorialità, la scuola cercherà infatti di farla sperimentare ai ragazzi in prima persona perché, come spiega John Elkann, vicepresidente della Fondazione Agnelli, l’obiettivo è «sostenere i giovani che vogliono mettersi in gioco e avviare un’impresa innovativa. Grazie alla collaborazione con le università, le istituzioni e le società del territorio, la school offre nuove opportunità per trasformare le idee d’impresa in start up, rafforzando il ruolo che Torino può e deve giocare nel panorama europeo dell’innovazione».

C’è una Torino che cerca con forza di mettersi al centro del paese, dell’Europa e del mondo e la school è, in parte, un’espressione di questo fermento, così come lo sarà la prima iniziativa di respiro internazionale che realizzerà. «Il 7 giugno si terrà il Sei Torino Forum che riunirà i protagonisti della tecnologia provenienti da tutto il mondo, oltre agli investitori professionali che finanziano le imprese innovative», annuncia Elkann. Tra gli altri arriveranno nella città sabauda Reid Hoffmann, cofondatore di Linkedin e partner di Greylock, Peter Thiel cofondatore di Paypal, Riccardo Zacconi che è la mente di King Digital Entertainment. Parte dunque dal territorio ma guarda al mondo la school della fondazione Agnelli che insegnerà a ragazzi, ancora alle prese con gli esami universitari, come sviluppare la propria intraprendenza. La capacità di lavorare con gli altri, l’assunzione di responsabilità, la scrittura di un business plan ma anche maturare una visione sulle principali innovazioni che avranno impatto sulla nostra società in futuro saranno tra le “materie” della school che, grazie al contributo dei partner che sono stati coinvolti sul territorio, sarà gratuita e potrà contare su un corpo accademico formato da docenti italiani e stranieri con importanti conoscenze nell’ambito dell’imprenditorialità e dell’innovazione. La scuola nasce con una forte proiezione internazionale e i contenuti di ogni suo modulo saranno proprio progettati sulla base della conoscenza con i migliori programmi formativi esistenti a livello europeo. Il modello formativo, realizzato dal Collège des ingénieurs Italia, come ha spiegato l’amministratore delegato Silvia Petocchi, «sarà quello dell’action learning che fa dell’esperienza diretta uno strumento di apprendimento». E del resto, dal suo osservatorio di docente al Politecnico di Torino, Emilio Paolucci, sottolinea che «tra i 20 e i 25 anni ci sono una freschezza e una capacità uniche di trasformare la tecnologia in occasione per migliorare la nostra vita».

In pratica Sei offrirà 4 moduli che consentiranno agli studenti di maturare crediti formativi. Explorer, pioneer, changer e inventor sono i loro nomi e vedranno il coinvolgimento, nel 2018, di oltre 200 ragazzi. L’obiettivo è però molto più ambizioso perché entro il 2022 dalla School gli organizzatori vorrebbero far transitare oltre 1.600 ragazzi. Per ora il bacino sarà quello degli atenei torinesi, ma l’obiettivo è molto più ambizioso.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©