Adempimenti

Nel deposito dei contratti scelta del bonus posticipata

di Antonino Cannioto e Giuseppe Maccarone

Il ministero del lavoro adegua il software che serve per depositare i contratti collettivi. Dal 17 luglio accedendo al portale cliclavoro le aziende e gli operatori del settore, potranno trovare un nuovo applicativo aggiornato e facilitato.

Le novità rilevanti sono due. La prima è rappresentata dalla possibilità di depositare anche contratti di primo livello. La seconda è una semplificazione. Infatti mentre ora, al momento del deposito, si deve preventivamente scegliere la tipologia di facilitazione per cui si effettua l’operazione, dal 17 luglio si potrà trasmettere il file in formato pdf contenente il contratto e successivamente si potrà specificare la tipologia di agevolazione.

Ricordiamo che, in base all’articolo 14 del Dlgs 151/2015, le agevolazioni fiscali e contributive, legate alla stipula di contratti collettivi aziendali o territoriali, sono riconosciute a condizione che gli accordi vengano depositati in via telematica. Tale adempimento deve essere assolto entro 30 giorni dalla loro sottoscrizione, unitamente alla dichiarazione di conformità del contratto alle disposizioni dello stesso decreto.

Tra le misure agevolative più gettonate che postulano il deposito del testo con le relative regole, figura - al primo posto - la detassazione dei premi di produttività (articolo 1, comma 288, della legge 208/2015). La procedura è a regime ormai da alcuni anni. L’inoltro del contratto al ministero del Lavoro risponde a esigenze di monitoraggio degli accordi posti in essere dalle singole aziende, ovvero a livello locale, avendo così la possibilità – se pur a distanza – di verificarne la conformità legislativa. Secondo il ministero, il regolare deposito del contratto è la via per poter usufruire della facilitazione fiscale essendo i contratti aziendali e territoriali uno strumento fondamentale per favorire nelle imprese gli incrementi di produttività, redditività, qualità, efficienza e innovazione.

Recentemente è stato aggiunto un ulteriore beneficio, che richiede il deposito dei patti. Si tratta del credito d’imposta per la formazione 4.0, disciplinato dall’articolo 1 del decreto interministeriale del 4 maggio 2018. Si tratta di un incentivo fiscale con procedura automatica, rapportato alle dimensioni aziendali, introdotto nella forma di credito d’imposta e utilizzabile esclusivamente in compensazione.

Il credito è riconosciuto a fronte di spese sostenute per il personale dipendente impegnato nelle attività di formazione relative alle cosiddette tecnologie abilitanti. L’agevolazione è riferita al costo aziendale sostenuto per le ore o le giornate di formazione, pattuite attraverso contratti collettivi aziendali o territoriali. Sono ammissibili, seppure con limitazioni, anche le spese per il personale impegnato come tutor o docente. Possono beneficiarne le imprese residenti in Italia o all’estero ma con stabili organizzazioni sul territorio italiano, gli enti non commerciali residenti che svolgono attività commerciali rilevanti ai fini del reddito d’impresa. Il credito si può utilizzare tramite compensazione, presentando online il modello F24 all’agenzia delle Entrate.

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