Adempimenti

Alle Regioni risorse per i Cpi in base all’impiego effettivo

di Gianni Bocchieri

Erogazione delle risorse per il potenziamento dei centri per l’impiego in parte legata all’effettivo utilizzo da parte delle Regioni.

Queste le regole contenute nel decreto del ministro del Lavoro del 28 giugno 2019 (pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 3 agosto) con cui sono stati stabiliti i criteri già condivisi nella Conferenza Stato-Regioni del 17 aprile 2019 per il riparto delle risorse stanziate dalla legge di bilancio 2019 e dal decreto legge sul reddito di cittadinanza (Rdc).

Gli importi previsti dalla legge di bilancio, per l’assunzione fino a 4mila persone a tempo indeterminato da destinare ai Cpi, sono ripartiti sulla base dei criteri già concordati tra lo Stato e le Regioni con il Piano di rafforzamento dei servizi e delle misure di politica attiva del lavoro adottato in Conferenza Unificata il 21 dicembre 2017. Quel piano aveva definito il riparto di 1.600 unità a tempo determinato, sulla base del numero di operatori a tempo indeterminato già assunti nei Cpi al 15 marzo 2017 e del bacino di utenza. Per il 2019, è previsto che venga erogata quota parte delle risorse, pari a 80 milioni di euro. Le restanti saranno trasferite solo a fronte delle eventuali ulteriori spese sostenute dalle Regioni.

Invece, dal 2020, le risorse saranno trasferite dal ministero del Lavoro previa presentazione da parte delle Regioni di richieste corredate da specifica dichiarazione che i lavoratori assunti risultino ancora nelle piante organiche degli enti. Le modalità e i termini per la trasmissione della documentazione necessaria al trasferimento delle risorse dovranno essere individuate con successivo decreto ministeriale.

Gli stessi criteri sono applicati al riparto dei 467 milioni e 200 mila euro per l’anno 2019 e dei 403 milioni e 100 mila euro per il 2020 destinati al potenziamento, anche infrastrutturale, dei Cpi sempre previsto dalla legge di bilancio. Le Regioni potranno beneficiare solo del 50% delle risorse stanziate. La restante quota sarà trasferita dietro richiesta della Regione corredata da attestazione circa l'avvenuto utilizzo degli importi o il loro impegno giuridicamente vincolante.

Le risorse stanziate dal Dl 4/2019 sul Rdc per la contrattualizzazione dei navigator, pari complessivamente a 150 milioni di euro per il 2019, 130 milioni per il 2020 e 50 milioni per il 2021, sono ripartite sulla base del numero di nuclei familiari potenzialmente beneficiari del Rdc. Per il 2019, 68 milioni di euro sono trasferiti ad Anpal servizi per la contrattualizzazione dei 2.980 navigator selezionati, mentre 70 milioni di euro sono assegnati alle Regioni secondo il medesimo criterio di riparto dei navigator e trasferiti solo alla sottoscrizione delle convenzioni bilaterali con Anpal servizi.

Lo stesso criterio viene utilizzato per i 120 milioni di euro stanziati per l’assunzione di massimo 3.000 unità a tempo indeterminato da parte delle Regioni a decorrere dal 2020.

Invece, a decorrere dal 2021, 304 milioni sono ripartiti per un contingente di complessive 4.600 unità di personale, per 240 milioni di euro sulla base del criterio utilizzato per l’assegnazione dei navigator e per i restanti 64 milioni sulla base del riparto del Piano del 2017.

Il decreto ministeriale rinvia a un successivo provvedimento l’individuazione di eventuali forme di compensazione o conguaglio per le risorse già trasferite e non utilizzate o per quelle ancora da trasferire.

Le risorse alle Regioni

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