Adempimenti

Reddito, i riflettori Gdf su fuori busta, affitti e nuclei familiari

di Ivan Cimmarusti e Marco Mobili

C’è addirittura un usuraio tra i soggetti che intascavano «illecitamente» il Reddito di cittadinanza, ma anche il locatario di un appartamento, che pur di rientrare nei paramenti del sussidio aveva dichiarato falsamente di avere un contratto di comodato d’uso gratuito. È un’indagine preliminare del Nucleo spesa pubblica della Guardia di finanza ad aver sollevato l’ombra di una vasta truffa che si sta consumando sulla misura “anti-povertà” voluta dal Movimento 5 Stelle, tanto che il Terzo Reparto del Comando generale delle Fiamme gialle - coordinato dal generale Giuseppe Arbore - da ieri ha diramato una direttiva sui «controlli da eseguire nei confronti dei percettori del Reddito di cittadinanza».

L’obiettivo dichiarato è quello di evitare che possano beneficiare del contributo economico persone che non ne abbiano diritto. D’altronde, il primo carotaggio compiuto nei mesi scorsi dagli investigatori della Spesa pubblica evidenzia livelli di frode che si attestano tra il 60-70% dei casi sottoposti a controllo. Soggetti che, falsificando i documenti, sono riusciti a farsi intestare la nuova card di cittadinanza, violando così anche la ratio seguita dal Governo, che è quella di «promuovere – si legge nella direttiva della Guardia di finanza - le condizioni di benessere e inclusione sociale delle persone e delle famiglie più bisognose, rimuovendo o, almeno, riducendo le situazioni di disagio dovute alle condizioni economiche o sociali di alcune, a vantaggio di tutti».

Ai reparti Speciali della Guardia di finanza è stato dato «incarico di elaborare specifiche progettualità per orientare, in maniera mirata e puntuale, i controlli».

Si parte dalla Dichiarazione sostitutiva unica e gli Isee, documenti che potrebbe celare alert di irregolarità.

Particolare attenzione sarà dedicata ai lavoratori “in nero” o a quelli pagati con somme ”fuori busta”: circa 73mila soggetti individuati negli accertamenti incrociati delle Fiamme gialle nel 2018 e nei primi sei mesi del 2019. Poi ci sono i venditori abusivi, anche «di merci contraffatte», chi affitta le case in evasione d’imposta o ancora chi avvia una attività irregolare, rimanendo nascosto al fisco, come gli oltre 26mila evasori totali individuati nello stesso arco temporale.

Un ulteriore alert arriverà anche dalla “dea bendata”. Sotto la lente finiranno quanti hanno ottenuto il Reddito di cittadinanza ma non rinunciano «a giocare cifre importanti, di cui non sia nota la fonte, semmai anche in punti clandestini di raccolta scommesse».

Controlli mirati anche sugli immigrati che trasferiscono nel Paese di origine somme non compatibili con i redditi dichiarati, o su coloro che verranno fermati, nel corso delle ordinarie attività di controllo delle merci su strada, con autovetture o motoveicoli non dichiarati e incompatibili con la misura di sostegno al reddito in esame.

Nella scelta della platea di finti poveri da andare a controllare rientrano anche i diportisti, in sostanza tutti quei «soggetti che, in questa stagione estiva» hanno messo «in acqua la propria imbarcazione, anch’essa non dichiarata in quanto fittiziamente intestata a terzi».

Il rafforzamento «del presidio di vigilanza nel settore delle prestazioni sociali agevolate» era già stato preannunciato con la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2018, che ha introdotto il Reddito di cittadinanza. Ma si è reso necessario alla luce della frode che ha riguardato la spesa previdenziale, assistenziale e sanitaria. Stando alle stime della Guardia di finanza, tra il 2018 e i primi mesi del 2019, sono stati erogati 330 milioni di euro a 26mila 311 soggetti che non ne avevano diritto. Una emorragia di denaro pubblico che non accenna a diminuire. Per questo - sul fronte delle frodi sui ticket sanitari - la Gdf ha messo a punto un nuovo metodo di indagine che, attraverso l’incrocio in banca dati, ha consentito di individuare 12mila 426 frodi.

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