Adempimenti

Navigator, Napoli non tratta: concorso regionale per 650

di Claudio Tucci

«I 46 centri per l’impiego della Campania saranno rafforzati con personale assunto, dalla regione, a tempo indeterminato; nelle prossime settimane emaneremo un vero e proprio bando di concorso per 650 operatori; si tratta di professionalità mirate, di cui abbiamo bisogno per dare risposte ai disoccupati, e soprattutto sarà personale stabile, non nuovi precari».

Le parole sono dell’assessore al Lavoro campano, Sonia Palmeri, che al Sole24Ore spiega la posizione della giunta De Luca sulla “querelle”, che va avanti da giorni, con Anpal Servizi, relativa alla mancata contrattualizzazione dei 471 navigator chiamati a fornire - qualora la regione decida di avvalersene - assistenza tecnica ai 46 Cpi della Campania. Il tema è delicato, «trattandosi di persone, ma la regione Campania ha, da subito, e poi con le intese di metà aprile in sede di conferenza Stato-Regioni, reso noto ad Anpal e ministero del Lavoro la sua posizione - ha spiegato Palmeri -. La nostra scelta è stata quella di potenziare i centri per l’impiego nella modalità che noi riteniamo più adatta, cioè in maniera stabile e duratura, cercando nel contempo di bypassare quello che è un passo sbagliato, vale a dire dotare i Cpi di un bacino di precariato. In Campania abbiamo delle sacche di precariato ataviche che non riusciamo a smaltire. Quindi nel momento in cui abbiamo potuto operare una scelta - in considerazione delle esigenze del mercato del lavoro campano- abbiamo preferito potenziare in maniera stabile attuando il comma 258 della legge di Bilancio 2019» (cioè, bandendo un concorso pubblico per assumere 650 risorse a tempo indeterminato).

I 471 navigator “campani”, alcuni dei quali hanno anche protestato con lo sciopero delle fame, sono stati invece selezionati da Anpal Servizi attraverso una procedura snella, titoli e colloquio. Per la Campania risultavano pervenute ad Anpal Servizi circa 13mila domande, ma poi si è presentato alla prova solo il 36 per cento (ogni candidato poteva scegliere una sola provincia). Per i 471 navigator selezionati, così come per tutti i 2.980 navigator introdotti dal governo Conte, è previsto un contratto di collaborazione biennale (nella Pa dallo scorso 1° luglio sono vietati i contratti di collaborazione, ma Anpal Servizi è una società in house, e quindi ciò è stato possibile).

Secondo Anpal Servizi la firma dei rispettivi contratti per questi navigator può essere effettuata solo previa sottoscrizione della convenzione con regione Campania; una firma che, a detta sempre di Anpal Servizi, è indispensabile per autorizzare e permettere ai navigator di operare presso i centri per l’impiego.

Per l’assessore Palmeri, la scelta della regione guidata da Vincenzo De Luca, è «più che legittima visto che, in base gli accordi stipulati, è la singola regione che decide di avvalersi di queste risorse in sede di convenzione bilaterale. Ecco, noi abbiamo scelto un’altra strada. Ovviamente, questi 471 navigator potranno rivolgersi ad Anpal Servizi, che li ha selezionati; o, se vogliono, potranno partecipare al concorso che stiamo mettendo a punto e concorrere così ad un posto a tempo indeterminato, con la finalità di crearsi un vero futuro».

La regione Campania è da tempo che ha deciso di rilanciare le politiche attive, puntando su una governance unitaria e sul lancio di alcune misure, voluto proprio dall’attuale giunta De Luca: «Lo scorso anno - ha detto ancora l’assessore al lavoro campano - sono transitati nei Cpi il personale, 561 unità, delle ex province. Sempre sui centri per l’impiego abbiamo investito ulteriori 16,5 milioni di euro. Non c’è dubbio che abbiamo bisogno di personale: secondo una nostra stima ci servirebbero almeno 1.300 assunzioni per fronteggiare, in maniera dignitosa, i livelli essenziali delle prestazioni (i Lep)».

C’è poi il rilancio di alcuni strumenti: «Con la prima edizione di Garanzia giovani - ha chiosato Palmeri - sono stati firmati 35mila contratti di lavoro. Sono anche nate 550 piccole aziende dirette da giovani fino a 29 anni. Adesso replichiamo con Garanzia over: ci rivolgiamo a disoccupati e cassintegrati. Paghiamo noi sei mesi di reinserimento, 800 euro al mese; poi se l’azienda stabilizza riceverà un incentivo di 7mila euro. Con il progetto di autoimprenditorialità Ricomincio da me, offriamo 25mila euro a fondo perduto per chi è senza più ammortizzatore sociale, ne reddito: sono nate già 131 imprese ed ora abbiamo stanziato altri 4 milioni per rispondere alle richieste. Le segnalo poi una misura, tra le tante, che mi sta molto a cuore, il Fondo Worker by out: quando un’azienda è decotta e sta per fallire diamo la possibilità ai lavoratori di unirsi in cooperativa e rilevare la titolarità dell’azienda . Il fondo rotativo finanzia fino a 300mila euro a iniziativa, mantenendo così in vita commesse e occupazione».

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