Adempimenti

Burocrazia e pagamenti in ritardo penalizzano il lavoro autonomo

di Federica Micardi

Burocrazia, incertezza del futuro e ritardo nei pagamenti “soffocano” il lavoro autonomo nel nostro paese. Eppure i liberi professionisti in Italia sono più di cinque milioni e rappresentano il 21,7% della forza lavoro. È quanto emerge da un’indagine svolta dalla Fondazione studi dei consulenti del lavoro che ha analizzato il lavoro autonomo nel Belpaese e lo ha messo a confronto con il resto d’Europa.

L’indagine conferma che in Italia, in termini assoluti c’è il più alto numero di lavoratori con partita Iva (5,039 milioni); seguono il Regno Unito (4,8 milioni), la Germania (4,1 milioni), e Francia e Spagna con poco più di tre milioni. In totale l’Europa conta 33 milioni di autonomi.

In termini percentuali sul totale dei lavoratori, al primo posto troviamo la Grecia dove un milione e 141mila autonomi rappresentano il 29,8% dei lavoratori, segue l’Italia con il 21,7%; la media europea è del 14,3%. Eppure il lavoro autonomo in Italia sta perdendo appeal, tra il 2009 e il 2018 si è registrata una riduzione del 5,14% a cui è corrisposto un incremento del 5,08% del lavoro dipendente. Un fenomeno che riguarda quasi tutta Europa.

Il 72,3% degli autonomi lavora solo, in Italia il 19,7% lo fa per scelta, mentre per il 44,8% non c’è abbastanza lavoro e per un altro 15,6% a pesare è il costo del lavoro. In Europa la scelta di lavorare in solitudine è volontaria per il 27,3%, è legata alla mole di lavoro per il 33,2%, ed è causata dal costo del collaboratore nel 7,7% dei casi.

L’Italia spicca per l’elevata preparazione che caratterizza il lavoro autonomo. Circa il 50% degli occupati indipendenti si trovano ai vertici della piramide professionale .

Sia in Italia che il Europa gli autonomi lamentano difficoltà nello svolgere il proprio lavoro, la media europea è del 71,7%, e sale all'89,9% in Italia dove in testa alle difficoltà troviamo il carico burocratico che pesa per il 25,8% contro il 13,% dell’Europa; seguito dall’instabilità degli incarichi (21,6% contro il 12,3% della media europea), e dal ritardo nei pagamenti (20,2% in Italia, 11,7% in Europa).

Secondo il presidente della Fondazione studi dei consulenti Rosario De Luca gli italiani hanno una voglia di mettersi in gioco avviando un’attività autonoma, molti però sono frenati da burocrazia e mancanza di sostegno da parte dello Stato. L’occasione per un cambio di rotta potrebbe essere la legge di Bilancio che, però, per ora va nella direzione opposta.

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