Adempimenti

Alternanza e Invalsi di nuovo obbligatori per la maturità

di Claudio Tucci

L’alternanza scuola-lavoro, che oggi si chiama «percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento», e le prove Invalsi tornano a essere requisiti di ammissione all’esame di maturità.

La novità, di rilievo e in controtendenza rispetto alle scelte operate dal precedente governo, è contenuta nella circolare che il ministero dell’Istruzione ha pubblicato ieri, inviandola a tutte le scuole, con le prime indicazioni operative sugli esami di Stato che scatteranno a giugno 2020.

Per sedersi alla prossima maturità, quindi, i circa 500mila studenti che oggi frequentano le classi quinte delle superiori dovranno aver svolto le ore minime di scuola-lavoro (almeno 90 ore nei licei nell’ultimo triennio, almeno 150 nei tecnici, almeno 210 nei professionali), così come dovranno aver sostenuto le prove Invalsi in italiano, matematica e inglese, in calendario a marzo 2020, oltre, ovviamente, a “possedere” i due requisiti “ordinari”, vale a dire la frequenza scolastica (almeno i tre quarti del monte ore annuale previsto) e il profitto (il sei in tutte le materie, comportamento compreso - o anche con una sola insufficienza, ma con “adeguata motivazione” del consiglio di classe).

La circolare, firmata dal capo dipartimento del Miur, Carmela Palumbo, riporta le lancette indietro di due anni, al Dlgs 62 del 2017, per l’esattezza. Successivamente l’alternanza scuola-lavoro è stata smontata e anche l’Invalsi è stato ridimensionato. Il sostanziale venir meno dell’obbligatorietà della scuola-lavoro ha portato molti istituti, soprattutto i licei, a rivedere o a dismettere i programmi “on the job” (si veda la nostra inchiesta di domenica); un simile effetto, in verità, non è accaduto per le prove Invalsi: lo scorso anno, ancorché non legate alla maturità, sono state svolte da oltre il 95% di studenti.

Adesso, in parte, si corregge il tiro. Ore e fondi per la scuola-lavoro restano dimezzati, ma l’alternanza, assieme all’Invalsi (la partecipazione alle prove, senza che il risultato conseguito nelle stesse abbia influenza sul voto finale), riconquistano un ruolo, legato all’accesso alla maturità, tornandone cioè requisiti di ammissione obbligatori.

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