Adempimenti

Al via la misurazione della rappresentanza sindacale

di Antonino Cannioto e Giuseppe Maccarone

L’Inps, con la circolare 146/2019 di ieri, comunica che a decorrere dal 2020 inizierà la raccolta, l’elaborazione e la comunicazione del numero delle deleghe sindacali rilasciate, per ciascun ambito di applicazione dei contratti collettivi nazionali di lavoro (Ccnl) riconducibili all’area di rappresentanza di Confindustria, ai fini della certificazione della rappresentanza delle organizzazioni sindacali per la contrattazione collettiva nazionale di categoria.

Entra così nel vivo uno degli aspetti più rilevanti del testo unico sulla rappresentanza del 2014, che vede l’Inps e l’Ispettorato nazionale del lavoro in prima linea nell’attività di raccolta del dato elettorale, relativo ai consensi ottenuti dalle organizzazioni sindacali nelle elezioni delle rappresentanze sindacali unitarie.

Il censimento che verrà eseguito attua una convenzione siglata il 19 settembre 2019, di durata triennale. Lo scopo è la misurazione della rappresentatività dei sindacati il cui risultato, nel contesto, assume oggettiva rilevanza sociale. Sulla base, infatti, della misurazione della rappresentatività delle organizzazioni sindacali si individua il contratto collettivo di lavoro da assumere quale punto di riferimento per il calcolo dei contributi previdenziali e assistenziali nonché il diritto, del datore di lavoro, di accedere ai benefici normativi e contributivi previsti dalla normativa vigente.

Anche se, su questo specifico punto, vale la pena ricordare che l’Inl, nella circolare 9/2019, ha affermato che, a prescindere dal Ccnl applicato, non si possono revocare i benefici fruiti nei confronti di quei datori di lavoro che hanno comunque riconosciuto ai dipendenti un trattamento normativo e retributivo identico, se non migliore, rispetto a quello previsto dal contratto stipulato dai sindacati comparativamente più rappresentativi.

Allo stesso modo, tuttavia, non si può sottacere che lo stesso Ispettorato nazionale del lavoro ha ribadito l’essenzialità dell’utilizzo dei Ccnl considerati maggiormente rappresentativi, nel caso in cui si voglia dare attuazione a specifiche disposizioni (per esempio: contratti di prossimità, deroghe all’orario di lavoro).

La circolare 146/2019 si occupa di rendere note le istruzioni operative da seguire per censire i dati di cui sopra. Alle aziende interessate, i sistemi informatici dell’Inps attribuiscono il codice di autorizzazione “0R” a seguito di una registrazione online che deve essere effettuata tramite il cassetto previdenziale aziende.

Anche in questa circostanza, il già molto popolato flusso uniemens viene individuato quale mezzo idoneo per veicolare i dati. L’inserimento degli stessi avviene mediante appositi codici che identificano sia i Ccnl riferibili all’area di rappresentanza di Confindustria, sia i sindacati firmatari del testo unico del 2014.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©