Adempimenti

Il governo rassicura: corse inutili le risorse ci saranno per tutti

di Giorgio Pogliotti e Claudio Tucci

«I fondi che abbiamo stanziato nel decreto marzo per pagare i vari ammortizzatori sociali - dalle casse integrazioni agli indennizzi per le diverse categorie professionali - bastano per tutti. Ci sono oltre 10 miliardi di euro per la tutela di lavoro e famiglie. Perciò voglio tranquillizzare: le risorse sono sufficienti, nessuno resterà privo di quella prima rete di protezione che abbiamo costruito con il Cura Italia».

A parlare al Sole24Ore, all’indomani dell’avvio, difficile, delle prime domande per i nuovi sussidi, è il ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo, che intende rassicurare gli italiani sul fatto che sono in arrivo nuove risorse con il decreto di aprile: «Nel nuovo intervento, sul quale stiamo già lavorando e che prevederà impegni di spesa ancora maggiori, rifinanzieremo e prorogheremo tutto ciò che sarà necessario con l’obiettivo dichiarato di aumentare il contributo rivolto a partite Iva, autonomi e professionisti, portandolo dagli attuali 600 a 800 euro. In più, sto lavorando ad un Reddito di emergenza per chi oggi non è coperto da ammortizzatori sociali e indennizzi».

Come prevedibile ieri è scattata la corsa per presentare la domanda sul sito dell’Inps per avere l’indennità di 600 euro, introdotta dal Dl 18 per il mese di marzo, rivolta ad una platea potenziale di 5,1 milioni di lavoratori autonomi, professionisti con partita Iva, stagionali, cococo iscritti alla gestione separata, operai agricoli, lavoratori dello spettacolo, con uno stanziamento di quasi 2,2 miliardi di euro. Il sito è andato in tilt, sospeso per alcune ore, ha ripreso a funzionare nel pomeriggio pur con difficoltà. Il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, ha detto che ieri in serata le domande presentate erano oltre 400mila, ribadendo che non c’è un ordine cronologico per il pagamento della prestazione di 600 euro, mentre i pagamenti cominceranno il 15 aprile e proseguiranno per tutto il mese.

Ci sono poi i 5/600mila professionisti iscritti alle casse private che hanno a disposizione 200 milioni, gran parte dunque dei 300 milioni complessivamente appostati sul fondo per il reddito di ultima istanza. Per la nuova cassa integrazione d’emergenza, tra sussidi ordinari e in deroga, si guarda a 9,8 milioni di potenziali beneficiari, con uno stanziamento di circa 5 miliardi per un sussidio fino a un massimo di nove settimane.

Le preoccupazioni sono legate soprattutto alle coperture per la cassa in deroga, che ha quasi 3,3 miliardi di stanziamenti, vista l’estensione a praticamente tutte le aziende, anche sotto i 5 dipendenti, non coperte dagli attuali sussidi. La procedura è in mano alle regioni, che dovranno poi inviare le pratiche all’Inps per le erogazioni. «Stiamo accelerando al massimo - sottolinea la coordinatrice degli assessori regionali al Lavoro, Cristina Grieco -. Abbiamo chiesto al governo alcuni chiarimenti normativi. L’obiettivo comune è far arrivare il prima possibile i sussidi alle persone». Dal governo rassicurano: «Le stime del decreto cura Italia sono state fatte sulle platee totali dei possibili beneficiari, quindi non mi aspetto alcun problema di risorse - spiega Marco Leonardi, consigliere economico del ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri -. Peraltro, i vasi sono comunicanti, e nessuno, lo ripeto, nessuno degli aventi diritto perderà il sussidio, visto anche che con il decreto aprile rinfinanzieremo le misure».

In vista del nuovo decreto, quanto ai sussidi per autonomi e professionisti, da quanto si apprende, si sta ragionando su ulteriori 9 miliardi di risorse per allungare l’indennità anche ai mesi di aprile e maggio. Sulla cassa, invece, si ragiona su altri 10 miliardi, per coprire eventuali carenze e, anche qui, per assicurare 1 o 2 mesi in più di ammortizzatore.

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