Adempimenti

All’Inps 1,7 milioni di domande per il bonus da 600 euro

di Davide Colombo e Matteo Prioschi

Un lento ritorno alla normalità dopo lo storico stop per il sito Inps del 1° aprile. Ieri, al termine della prima sessione riservata a patronati e intermediari, Inps ha comunicato con una scarna nota che alle ore 16 erano arrivate poco meno di due milioni di domande (1.996.670 per la precisione) riferite a circa 4,5 milioni di beneficiari. In stragrande maggioranza si tratta di domande per il bonus da 600 euro, per 1.660.000 richieste, seguiti dai congedi parentali, con 181.683 domande, il bonus baby sitting (14.047 domande). Poi il pacchetto di richieste telematiche per la cassa integrazione conseguente alle chiusure imposte dalla quarantena anti-virus. Per la Cigo le domande sono state 86.140 per 1.661.200 beneficiari (1.337.700 pagamenti a conguaglio e 323.500 pagamenti diretti), mentre per l’assegno ordinario il contatore Inps s’è fermato a 54.800 domande per 931.700 beneficiari (438.000 pagamenti a conguaglio e 493.700 pagamenti diretti).

Nessun riferimento, nella nota ufficiale dell’Istituto, a quanto accaduto nel famoso “click day”, da intendersi per il presidente Pasquale Tridico come primo giorno utile per inviare le domande con procedura Pin semplificata all’istituto e non come il via a una corsa per accaparrarsi bonus limitati. «Non c’è un ordine cronologico per l’accettazione delle domande di indennità per i lavoratori autonomi» ha ribadito Tridico ai microfoni di Skytg24, sottolineando che tutti gli aventi diritto al bonus lo avranno. «C’è un limite di spesa previsto dalla legge ma - ha assicurato - laddove dovessero esaurirsi i fondi il Governo ha garantito che saranno rifinanziati».

Dopo le 16 il sito è stato riaperto a tutti i cittadini e a sera, mentre il nostro giornale andava in stampa, la funzionalità sia pure a rilento è stata garantita. «Stiamo registrando circa 100mila domande l’ora - ha spiegato la direttrice generale, Gabriella Di Michele - sono stati fatti interventi di manutenzione della struttura informatica e il sito, sia pure a rilento, sta reggendo». L’Inps è pronto a pagare l’indennità di 600 euro ai lavoratori autonomi entro il 15 aprile (fino a mercoledì era dal 15 aprile, ndr) ma per il mese successivo, se il nuovo decreto sarà approvato entro le prossime due settimane, il pagamento potrebbe arrivare entro la fine del mese, ha invece aggiunto Tridico sempre in tv; particolari non riferiti nella nota ufficiale. Ieri intanto il Garante per la Privacy ha annunciato l’apertura di un’istruttoria e Inps presenterà nei prossimi giorni una denuncia circostanziata alla magistratura sugli attacchi hacker (si vedano gli altri articoli). Sull’accaduto non si sono placate le reazioni polemiche, soprattutto dalle forze di opposizione, con il leader della Lega, Matteo Salvini, che è tornato a chiedere le dimissioni di Tridico. Posizioni su cui sono allineati anche FdI e Forza Italia.

Ma mentre i dati diffusi dall’istituto di previdenza testimoniano un flusso consistente di domande, i patronati, che nelle otto ore a loro dedicati sarebbero dovuti essere gli unici a inviare le domande per l’indennità da 600 euro a nome dei cittadini, segnalano criticità. A fine mattinata Michele Pagliaro presidente di Inca-Cgil parlava attività a singhiozzo: «Di dieci pratiche immesse nel sistema riusciamo a portarne a termine una».

Situazione disastrosa rispetto alla normalità è quella descritta da Giulio Dal Seno, della direzione del patronato Sias: «Speravo che la differenziazione degli accessi avesse migliorato la situazione. Invece per mandare una pratica sono stati necessari fino a dieci accessi perché il sistema si bloccava. Ciò a fronte del fatto che la procedura in sé è molto semplice, richiede pochi dati e si svolgerebbe in un minuto». Il patronato ha comunque preso in carico le richieste e le smaltirà nei prossimi giorni, dopo aver fatto firmare una autorizzazione agli interessati.

Quadro analogo per Inas-Cisl che ieri ha raccolto circa 100mila domande ma è riuscito a inserirne solo una parte. «Il sito è migliorato - afferma il presidente Gigi Petteni - ma non a sufficienza. Sarebbe opportuno consentirci l’invio massivo delle richieste per evitare di trovarci in difficoltà». E rivendica il ruolo dei patronati, attraverso cui è passata gran parte delle domande di Quota 100: «Auspichiamo che l’Inps ci metta in condizione di poter svolgere al meglio il nostro servizio, dando priorità di ascolto a chi come noi, da sempre e quotidianamente, svolge questo lavoro e realizza prossimità anche quando le istituzioni lasciano il territorio privo di punti di riferimento, a differenza di chi oggi si improvvisa esperto».

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©