Adempimenti

Assegno di 600 euro, domande alle Casse a quota 375mila

di Federica Micardi e Matteo Prioschi

Sono più di 375mila le domande per il bonus di 600 euro arrivate alle Casse di previdenza dei professionisti venerdì sera. In soli tre giorni è stato superato il limite di 333.333 soggetti coperti dai 200 milioni stanziati per il Fondo del reddito di ultima istanza destinato agli iscritti ad Ordini e Albi. L’invio è possibile fino al 30 aprile.

Le Casse in questi giorni devono visionare le domande e valutarne la correttezza formale. Per farlo al meglio, però, attendono le risposte alle domande inviate ai ministeri di Lavoro ed Economia il 31 marzo su come deve essere interpretato il Dm 28 marzo 2020. Il timore è di dare il bonus a chi non ne ha diritto e rischiare l’accusa di danno erariale. Intanto è stato deciso di erogare i fondi dopo la prima verifica ministeriale, che avverrà l’8 aprile, le date possibili , che potrebbero non essere le stesse per tutte le Casse, sono il 10 aprile o il 15 aprile.

Di seguito i numeri delle Casse: Cassa forense 120mila, Inarcassa - ingegneri e architetti 79.720, Cassa geometri 40.000, Enpap- psicologi 33.000, Cnpadc commercialisti 24.300, Enpam (medici) 20.339, Enpav-veterinari 11.215, Inpgi2-giornalisti 9.100, Enpacl-consulenti del lavoro 8.200, Cassa ragionieri 7.617, Enpab-biologi 6.765, Enpapi-infermieri 4.661, Eppi-periti industriali 4.250, Epap-pluricategoriale 3.650, Enpaia-agricoli 1.912, Enpaf-farmacisti 1.041, Cassa notariato 330.

Sul fronte Inps, venerdì è proseguito ieri l’inserimento delle domande per l’accesso all’indennità di 600 euro da parte di autonomi, iscritti alla gestione separata, lavoratori dei settori turistico, termale, agricolo e dello spettacolo. Con un flusso che non si ferma nemmeno di notte, dato che dalla sera di giovedì alle 8 di mattina di venerdì le richieste pervenute sono state più di 400mila portando il totale a oltre 2,1 milioni, mentre alle 19 sidi venerdì erano oltre 2,5 milioni. In base a quanto pubblicato sul sito, i singoli cittadini dovrebbero poter presentare le domande dalle 16 alle 8, mentre le altre otto ore dovrebbero essere riservate ai patronati. Tuttavia venerdì abbiamo verificato direttamente che anche in tale orario un privato cittadino riesce ad accedere al servizio per inoltrare le richieste.

Quanto alla diffusione di dati personali degli utenti avvenuta il 1° aprile, l’istituto di previdenza ha comunicato l’evento al Garante privacy e ha attivato una casella di posta elettronica a cui chi ha subito la violazione può scrivere. Inps «si impegna a verificare tutte le segnalazioni ricevute e ad adottare ogni ulteriore misura...di protezione dei dati personali che dovesse rendersi necessaria».

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