Adempimenti

Incidente sul lavoro da Coronavirus per operatori sanitari, cassieri e trasportatori

di Mauro Pizzin

Gli operatori sanitari che abbiano contratto il coronavirus vanno ritenuti ammalati in occasione di lavoro: nel loro caso opera una presunzione di origine professionale. Ma non si tratta solo del loro caso: il principio appena esposto, infatti, vale anche per attività che comportano il costante contatto con l’utenza, come quelle dei cassieri, degli addetti alle vendite e dei trasportatori.

Lo ha chiarito l’Inail con la circolare 13/2020, pubblicata venerdì. In base all’articolo 42, comma 2, del Dl 18/2020, l’Istituto è chiamato a fornire tutela assicurativa ai lavoratori dipendenti e assimilati, ma anche a parasubordinati e dirigenti, che abbiano contratto l’infezione, inquadrandola come infortunio sul lavoro e coprendo inoltre il periodo di quarantena. In tutti casi in cui si presenti problematica l’identificazione delle cause precise e delle modalità lavorative del contagio, la copertura assicurativa sarà subordinata a un accertamento medico-legale che seguirà la procedura ordinaria.

L’Inail ha ricordato che la riconducibilità del contagio all’occasione di lavoro non significa che esso debba essere avvenuto nell’espletamento delle mansioni tipiche, ma basta che sia avvenuto durante attività strumentali e accessorie.

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