Adempimenti

Protocollo verificato anche tramite fatture

di Giuseppe Maccarone e Matteo Prioschi

Le aziende che proseguono o riprendono l’attività in questo momento emergenziale devono assicurare ai lavoratori adeguati livelli di protezione. Per questo il 24 aprile è stato aggiornato il protocollo di regolamentazione per il contrasto e il contenimento della diffusione del Covid-19 negli ambienti di lavoro.

Il documento condiviso tra le parti sociali ha lo scopo di garantire la tutela della salute dei lavoratori regolamentando l’accesso in azienda sia dei dipendenti che degli operatori esterni. La mancata attuazione delle previsioni contenute nel protocollo e il conseguente verificarsi di situazioni che non assicurino adeguati livelli di protezione, sottopongono l'impresa al rischio della sospensione dell'attività, fino al ripristino delle condizioni di sicurezza.

In tale contesto l’Ispettorato nazionale del Lavoro svolge un ruolo di controllo di primaria importanza. Le verifiche possono essere svolte in presenza, come illustrato nei giorni scorsi dall’Inl stesso nella circolare 149 del 20 aprile (aggiornata il 27 aprile) contenente dettagliate istruzioni per gli ispettori. Tuttavia non si esclude la possibilità di accertamenti documentali tramite strumenti telematici. Le attività di controllo sul territorio, infatti, vengono svolte in coordinamento con le Prefetture a cui spetta la decisione sulle modalità di esecuzione. E il controllo basato su documenti può essere utilizzato quale attività di screening prima di procedere alle visite in azienda.

Ne è un esempio in tal senso la lettera preparata dall’Ispettorato territoriale di Cosenza con cui si chiede alle aziende di compilare un questionario e di restituirlo (tramite posta elettronica) allegando alla risposta un numero considerevole di documenti. Viene richiesto di esibire, entro 48 ore dal ricevimento della comunicazione, le fatture da cui si possa evincere che l’azienda ha:

- acquistato i dispositivi di protezione individuale; i liquidi (gel) igienizzanti; il termometro per la misurazione della temperatura corporea;

- eseguito la sanificazione dei locali;

- effettuato la formazione e l’addestramento dei dipendenti per la prevenzione del contagio.

Il datore di lavoro deve, inoltre, produrre la copia delle schede firmate dai dipendenti che attestano di aver ricevuto i Dpi, il gel e altri presidi.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©