Adempimenti

Cig di emergenza e stop ai licenziamenti: selettivi fino a Natale

di Claudio Tucci

La cassa integrazione d’emergenza, che per le prime imprese che l’hanno attivata a inizio pandemia scade a metà luglio, sarà prorogata, probabilmente, fino a Natale. Ma non per tutti. Il meccanismo allo studio del governo sarà “selettivo”, nel senso che interesserà le aziende che ne hanno veramente bisogno, anche facendo riferimento al calo del fatturato subito (si starebbe accantonando l’ipotesi di circoscrivere il sussidio aggiuntivo a determinati settori per evitare di escludere a priori aziende coinvolte dalla crisi, ad esempio l’indotto). In questo modo, le imprese in reale difficoltà - la platea esatta è ancora da individuare in base alle risorse finali disponibili - potranno contare fino a ulteriori 18 settimane di ammortizzatore Covid-19, per arrivare a fine anno. Le aziende, invece, che stanno piano piano ripartendo, se avranno bisogno di nuovi periodi di cassa, potranno utilizzare gli strumenti ordinari (Cigo e Cigs), che però sono più costosi (molto più difficile invece trovare “una via d’uscita” a coloro che sono attualmente coperti dai fondi di solidarietà - assegno ordinario Fis - o dalla cassa in deroga, reintrodotta, anche per le realtà sotto i 5 dipendenti, proprio per fronteggiare l’emergenza coronavirus). Per le imprese, invece, che rinunciano alla Cig Covid-19, e fanno quindi rientrare a pieno ritmo i lavoratori, si ipotizza, anche, un incentivo, sotto forma di decontribuzione di 2-3 mensilità, a condizione però che non licenzino per i successivi 6-9 mesi.

Sono alcune delle misure allo studio, al centro ieri del primo faccia a faccia tra il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, e la collega, titolare del Lavoro, Nunzia Catalfo, accompagnati dai rispettivi tecnici, per delineare il pacchetto di interventi a sostegno dell’occupazione da inserire nel dl luglio, dopo aver archiviato il provvedimento che consente di utilizzare “tutte in fila” le 18 settimane di Cig finora previste, senza dover più aspettare, per le ultime 4, il termine del 1° settembre.

Nei prossimi giorni i dicasteri di Economia e Lavoro inizieranno a produrre simulazioni: la coperta però si annuncia corta, visto che un mese di proroga generalizzata della Cig costa 4-5 miliardi di euro al mese (con un tiraggio tra il 60-70 per cento), mentre al momento considerando la nuova richiesta di deficit che dovrà ottenere il via libera dal Parlamento, sono disponibili per queste misure circa 7-10 miliardi. Un aiuto potrà arrivare dai fondi europei del programma Sure (circa 20 miliardi), in arrivo però non prima di settembre.

Il meccanismo della “selettività”, da quanto si apprende, dovrebbe riguardare anche un altro tema core, il blocco dei licenziamenti: pure qui il divieto, che oggi scade il 17 agosto, di licenziare per motivi economici sarà prorogato, ma non per tutti (probabilmente, affiancherà la proroga, anch’essa selettiva, della Cig d'emergenza).

Allo studio del governo anche un pacchetto di agevolazioni, normative ed economiche, per assumere o riqualificare il personale. Sui contratti a termine, si va verso un nuovo stop, fino a dicembre, delle causali su proroghe e rinnovi (somministrazione inclusa), che attualmente si ferma al 30 agosto; mentre per favorire nuovi occupati stabili si ragiona su una forma di sgravio (ancora da dettagliare), che premi in primis giovani e donne. Spazio poi alla formazione a tutto campo, con il decollo del “Fondo nuove competenze”, introdotto dal dl Rilancio, che ha una dotazione di 230 milioni di euro.

«Stiamo lavorando a un pacchetto di misure per rafforzare protezione sociale e occupazione», hanno detto, in coro, al termine dell’incontro di ieri, i ministri Gualtieri e Catalfo. Sulla stessa lunghezza d’onda, la sottosegretaria al Lavoro, Francesca Puglisi: «Dobbiamo sostenere le aziende più colpite dall’emergenza sanitaria. La maggioranza va avanti compatta».

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