Adempimenti

Anpal, sì al piano industriale ma le Regioni votano contro

di Giorgio Pogliotti

Sbloccate 695 assunzioni in Anpal servizi. Dopo un lungo braccio di ferro, ieri è stato approvato, a maggioranza, dal Cda di Anpal il Piano industriale della società in house, insieme alle linee strategiche triennali 2020-22 dell’agenzia nazionale delle politiche attive e al bilancio consuntivo 2019.

La riunione iniziata mercoledì pomeriggio, si è protratta fino alla notte ed è proseguita per tutta la mattinata di ieri: il piano ha avuto il via libera dei rappresentanti di Anpal e ministero del Lavoro, ma ha votato contro il rappresentante delle Regioni, Claudio Di Berardino, assessore regionale al lavoro del Lazio. Il via libera sblocca le assunzioni, assorbendo i circa 650 precari storici di Anpal servizi (che ha un organico di 435 dipendenti): in base all’accordo raggiunto con i sindacati lo scorso 23 febbraio i contratti a termine in scadenza verranno trasformati in contratti a tempo indeterminato, mentre i contratti di collaborazione con esperienza ante 1 gennaio 2019 dovranno superare una selezione riservata: l’assunzione è prevista entro l’anno.

Quanto agli attuali 2.750 navigator con contratto di collaborazione con Anpal servizi in scadenza al 30 aprile del 2021 ed una retribuzione annua di 27mila euro(erano 2.980 in origine), il loro futuro di fatto è in mano alle Regioni che in tre anni hanno in serbo 11.600 assunzioni. Anche i navigator potranno candidarsi per un posto stabile nei centri per l’impiego. I navigator impattano per 115 milioni l’anno sui conti di Anpal servizi che ha approvato il budget per il 2020 pari a 192 milioni, che scendono a 147 milioni per il 2021 e a 112 milioni per il 2022.

Nonostante il via libera che fa uscire l’Anpal da una situazione di impasse che si protraeva da febbraio, restano le tensioni con il rappresentante delle Regioni, e all’interno della governance dell’Agenzia, tra il direttore generale Paola Nicastro e il presidente Mimmo Parisi, per il quale Pd e Iv hanno chiesto da tempo le dimissioni. In ballo ci sono cifre importanti. L’Agenzia si occupa del coordinamento nazionale del Fondo sociale europeo (33,5 miliardi per il 2014-2020 utilizzabili fino al 2023), gestisce direttamente 2 Programmi operativi nazionali, il Pon Iniziativa occupazione giovani da 2,8 miliardi e il Pon Sistemi di politiche attive dell’occupazione da 1,7 miliardi, più un Programma complementare da 600 milioni, oltre ad essere l’autorità di gestione del fondo europeo crisi aziendali (150 milioni).

Gran parte delle polemiche sono legate ai ritardi nell’avvio delle politiche attive per i percettori del reddito di cittadinanza. Nonostante circa 80 milioni siano stati impegnati o spesi da Anpal, ancora manca un sistema informativo unitario, per condividere a livello nazionale le informazioni necessarie per favorire l’incrocio tra domanda e offerta di lavoro. Con la conseguenza che tra due province della stessa regione spesso non si riescono a incrociare i dati relativi alle vacancies e alle candidature.

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