Più tutele per le partite Iva della gestione separata
Indennità di maternità più consistente, contribuzione figurativa in caso di malattia grave, nuovo ammortizzatore sociale. Queste le misure a sostento dei liberi professionisti iscritti alla gestione separata Inps contenute in una proposta di legge approvata dal Cnel e inviata al Parlamento.
L'iniziativa vuole garantire maggiori tutele alle partite Iva iscritte in via esclusiva alla gestione separata “messi a dura prova dall'emergenza sanitaria da Covid-19- afferma Gaetano Stella, presidente di Confprofessioni e relatore della proposta -. L'assenza di una moderna rete di protezione sociale e di welfare, insieme a interventi normativi parziali e non pienamente attuati, hanno determinato una profonda disuguaglianza sociale che si è manifestata in maniera acuta proprio durante la pandemia. Oggi, grazie alla sensibilità del presidente del Cnel Tiziano Treu e al costante confronto con le parti sociali e con tutti gli organismi associativi del lavoro autonomo, abbiamo in mano uno strumento legislativo che ci permette di colmare questo squilibrio rispetto al lavoro subordinato-dipendente e di compiere un passo importante verso l'universalità delle tutele».
Nel dettaglio, la proposta prevede il riconoscimento di un'indennità di maternità di importo giornaliero pari al 100% del salario minimo previsto per gli impiegati dal Dl 402/1981. In pratica viene applicato a queste lavoratrici il meccanismo già in vigore per artigiani e commercianti, che però vede un'aliquota dell'80% del salario minimo. Attualmente, invece, le iscritte alla gestione separata possono contare su un'indennità pari all'80% di 1/365esimo del reddito dell'anno precedente.
Altra novità è l'accredito della contribuzione figurativa in caso di malattia derivanti da trattamenti terapeutici di malattie oncologiche o di gravi patologie cronico-degenerative o che comunque comportino inabilità lavorativa al 100%.
Infine, se la proposta di legge sarà approvata, ci sarà il debutto di un nuovo ammortizzatore sociale specifico, denominato indennità straordinaria di continuità reddituale ed operativa (Iscro). Questo aiuto dovrebbe scattare a fronte di una riduzione del reddito di almeno il 50% rispetto ai valori dei tre anni precedenti e comunque se il reddito dell'ultimo anno è stato inferiore a 8.145 euro. L'importo dell'indennità è del 50% della differenza tra la media dei 3 anni precedenti la presentazione della domanda e il reddito dell'anno in cui si fa richiesta, con un tetto massimo di 6.516 euro, erogato in sei rate semestrali.
La domanda per l'Iscro richiede l'iscrizione almeno triennale alla gestione separata e può essere ripetuta dopo almeno 5 anni dalla conclusione della precedente fruizione. L'erogazione dell'aiuto è condizionato alla partecipazione a percorsi di aggiornamento professionale da definire a un tavolo di lavoro coordinato dall'Anpal. L'ammortizzatore viene finanziato con un incremento di 0,28 punti percentuali della contribuzione alla gestione separata.
In Italia, secondo il Rapporto 2019 sulle libere professioni, a cura dell'Osservatorio di Confprofessioni, sono 1,43 milioni i lavoratori autonomi e professionisti nel 2018 rispetto a 1,15 milioni nel 2009, con un aumento di circa 280 mila professionisti indipendenti nell'arco di un decennio.
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