Adempimenti

Cinema, palestre e teatri verso una maggiore capienza

di Annarita D’Ambrosio

Tutto demandato al Comitato tecnico scientifico (Cts) che deve pronunciarsi entro il 30 settembre. L’articolo 8 del Dl sul green pass riguarda lo svolgimento di attività culturali, sportive, sociali e ricreative, ma non si pronuncia sull’estensione della capienza di posti in cinema, palestre, stadi e teatri, per i quali, si legge, saranno adottati «successivi provvedimenti normativi, tenuto conto dell’andamento dell’epidemia, dell’estensione dell’obbligo del certificato Covid e dell’evoluzione della campagna vaccinale».

I provvedimenti riguarderanno «le misure di distanziamento, capienza e protezione nei luoghi nei quali si svolgono attività culturali, sportive, sociali e ricreative» e la politica non è tutta concorde sulla possibilità di aumentare la capienza dall’attuale 50 all’80%, come per i trasporti pubblici.

Ai collaboratori sportivi si rivolge l’articolo 6 dello stesso decreto precisando che le indennità previste dal Dl 73/21, articolo 44, non utilizzate entro il 15 ottobre 2021, saranno riassegnate per il 50% al «Fondo unico a sostegno del potenziamento del movimento sportivo italiano».

Un settore quello sportivo messo in ginocchio da troppi stop and go. Il provvedimento interviene perciò a sostegno della maternità delle atlete non professioniste; a garanzia del diritto all’esercizio della pratica sportiva da parte dei minori; a incentivare l’avviamento all’esercizio della pratica sportiva delle persone disabili mediante l’uso di ausili per lo sport.

Inoltre le risorse potranno essere destinate ad assicurare un ulteriore sostegno all’attività sportiva di base, anche attraverso finanziamenti a fondo perduto alle associazioni e società sportive dilettantistiche.

Dal 6 agosto scorso, come previsto dall’articolo 6 del Dl 105/2021 è obbligatorio il green pass per l’accesso in «piscine, centri natatori, palestre, sport di squadra, limitatamente alle attività al chiuso». Ogni struttura sportiva è altresì tenuta al rispetto dei protocolli predisposti dal Cts, secondo i quali vanno definite misure di prevenzione e protezione, tra le quali rendere visibile all’entrata un cartello contenente il numero massimo di presenze consentite all’interno.

L’uso delle docce è stato reintrodotto nel giugno scorso, ma è «necessario organizzare gli spazi e le attività negli spogliatoi e nelle docce in modo da assicurare il distanziamento o separare le postazioni con apposite barriere».

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