Rapporti di lavoro

Eliminata la negoziazione assistita per le cause di lavoro

di Giovanni Negri

Cadono sul campo la negoziazione assistita per le cause di lavoro e le dichiarazioni testimoniali raccolte dagli avvocati. Accantonati, in attesa di una (difficile) mediazione i temi delle ferie dei magistrati e dei divorzi e separazioni senza fare ricorso al giudice. La riunione di ieri della commissione Giustizia del Senato ha sciolto alcuni nodi e altri ne ha lasciati. È stata votata la soppressione di una disposizione assai contestata, l'estensione della negoziazione assistita dagli avvocati anche alle cause di lavoro. L'allargamento era stato criticato sia da Confindustria sia dal parere del Csm. Al centro delle perplessità, tra l'altro, la natura dei diritti, in larga parte indisponibili, che sarebbero stati oggetto della procedura. Aveva incontrato invece il pieno favore dell'avvocatura che, ancora ieri al congresso forense di Venezia, si trovava compatta nel rivendicare la norma. Come pure è stata cancellata la possibilità per gli avvocati di raccogliere dichiarazioni da persone informate dei fatti di causa attestandone l'identità.

Pausa di riflessione di qualche giorno per trovare una soluzione condivisa (almeno nella maggioranza) sulle due procedure di separazione e divorzio affidate alla negoziazione assistita e alla procedura davanti all'ufficiale di stato civile. Stessa battuta d'arresto per il tema del taglio delle ferie per la magistratura. I lavori della commissione riprenderanno martedì, ma il rischio che il governo vada sotto e la maggioranza si divida su questi punti è, allo stato, assai più di un rischio.

E ieri il plenum del Csm ha dato il via libera all'unanimità a una versione del parere meno aspra di quella che era stata licenziata in commissione. Il testo, precisa il vicepresidente Giovanni Legnini, non muove censure di costituzionalità al decreto legge: si tratta infatti di valutazioni che non toccano certo al Consiglio. In ogni caso, dal Csm arriva un apprezzamento per la decisione del Governo di percorrere con decisione la strada degli strumenti alternativi di soluzione delle controversie. Meglio sarebbe comunque procedere a un intervento organico di revisione della procedura civile senza lasciarsi tentare da un nuovo progetto estemporaneo, come quelli che negli ultimi 15 anni non hanno prodotto significativi miglioramenti.

Sulle ferie, il parere si sofferma nel sottolineare come sia stata largamente seguita la prassi dell'impiego parziale del periodo feriale come tempo di lavoro extraudienza. Il parere allora sollecita misure di razionalizzazione del sistema per evitare ricadute negative sulla funzionalità del servizio. Servirebbe allora una soluzione per rendere il periodo, anche più breve, effettivamente ed esclusivamente fruibile per il riposo dei magistrati.

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