Rapporti di lavoro

Ammortizzatori sociali 2015: la nuova impostazione

di Paola Sanna

La Legge Fornero ha introdotto una prima rilevante modifica a tutto il sistema degli ammortizzatori sociali, con l'intento di tutelare i soggetti in transito da una vecchia occupazione verso una nuova, rimodulando la precedente disciplina decisamente ormai obsoleta e non in linea con le nuove esigenze sviluppatesi in questo particolare e delicato contesto socio economico.
Tuttavia, il Jobs Act e la legge di Stabilità per il 2015 hanno ulteriormente rivisitato la materia, cercando di privilegiare un ampliamento dei soggetti che possono accedere agli ammortizzatori sociali, che però contestualmente cambieranno in entità e durata.


La legge delega
Il decreto legislativo sull’Aspi - che a regime sostituirà anche la mobilità - dovrebbe essere approvato oggi dal Consiglio dei ministri. L’Aspi, secondo la legge delega, potrà essere utilizzata anche da soggetti che hanno avuto la titolarità di un rapporto di collaborazione coordinata e continuativa, purché evidentemente ci siano i requisiti contributivi minimi richiesti.
Parte dell'impianto normativo è affidato ad una legge delega che traccerà in modo ancora più definito le condizioni di intervento; di fatto è già ora possibile prevedere però che si tratterà di interventi calibrati in relazione alla storia contributiva di ciascun soggetto, ma anche e soprattutto mirati ad attivare un coinvolgimento più attivo dei lavoratori allontanati dal mercato del lavoro, nella ricerca di un nuovo impiego e nella valorizzazione della propria professionalità.
Tra le novità di maggior rilievo è opportuno segnalare:
- la dilatazione della platea dei soggetti che potranno beneficiare di un ammortizzatore sociale,
- l'abrogazione del trattamento di CIGS a partire dal 2016 per tutte le situazioni in cui l'azienda che ne fa richiesta, non abbia potenzialità di riemergere dalla situazione di difficoltà,
- la rivisitazione delle aree di intervento della CIGS, che per alcuni ambiti risulta ampliata,
- l'importanza assunta dai fondi di solidarietà bilaterale, nella gestione degli ammortizzatori.


Il nuovo scenario
In attesa che il provvedimento trovi una forma più esplicita e più operativa attraverso la legge delega, va senz'altro osservato che questa logica di gestione della partita degli ammortizzatori sociali è più legata - rispetto al passato - al mantenimento di un equilibrio tra contribuzione versata e posizione individuale, portando quindi ad una razionalizzazione della spesa.
Per questi motivi, i trattamenti risultano essere infatti, ridefiniti nell'importo e, come si diceva, nella durata dell'intervento.
Parte delle risorse che in linea teorica dovrebbero essere risparmiate, saranno dedicate allo sviluppo ed all'evoluzione dei contratti di solidarietà, che già da tempo transitano nel nostro ordinamento ma con scarsa o comunque non soddisfacente applicazione.
L'intero sistema di attivazione dell'ammortizzatore sociale in generale, dovrebbe poi potersi fondare su pratiche amministrative che dovrebbero risultare più snelle e meno onerose di un tempo.
Porterà senz'altro non poche problematiche di carattere interpretativo, l'estensione del trattamento Aspi ai contratti di parasubordinazione, quindi alle collaborazioni coordinate e continuative a progetto, da sempre escluse da queste tipologie di intervento. Se non ci saranno novità nel sistema contributivo attualmente in vigore per questa tipologia di soggetti, verrebbe a mancare - almeno così sembra da una prima analisi della materia - il classico automatismo tra prestazione previdenziale resa e contribuzione dovuta (non versata quindi, ma dovuta).
La parte più interessante della rivisitazione degli ammortizzatori sociali sta forse però nella volontà che pare emergere dalla norma, di rendere il lavoratore espulso dal mercato del lavoro, un soggetto più attivo, più coinvolto e quindi più motivato nella ricerca di un nuovo posto di lavoro, senza più tollerare rifiuti ingiustificati di posti di lavoro ritenuti invece idonei, con conseguente perdita dell'ammortizzatore sociale di cui il soggetto sta beneficiando.
Solo dopo un'attenta lettura della legge delega sarà possibile proporre le prime considerazioni di merito circa l'impostazione di questa importante e necessaria riforma, e solo dopo un primo periodo di applicazione della stessa, sarà possibile estendere la valutazione anche agli effetti prodotti da questa nuova logica di tutela del lavoratore.

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