Rapporti di lavoro

Le istruzioni della Guardia di Finanza sulle ispezioni e sulle nuove sanzioni di lavoro dopo il Jobs act

di Germano De Sanctis e Andrea Cappelli

Con la circolare 353237, il Comando generale della Guardia di Finanza ha fornito alle proprie articolazioni territoriali le direttive operative di carattere ispettivo, in seguito alle novità introdotte dal Dlgs 149/2015 e dal Dlgs 151/2015, attuativi del Jobs act.

La circolare in oggetto, dopo aver fornito cenni sul nuovo ispettorato nazionale del lavoro e sulle future modalità di coordinamento con la Guardia di Finanza, richiama integralmente la circolare del ministero del Lavoro 26/2015 sulle nuove sanzioni in materia di lavoro, introdotte dal Dlgs 151/2015, ed in particolare sulla maxisanzione per lavoro “in nero”.

La nuova maxisanzione, in vigore dal 24 settembre 2015, è determinata in misura fissa per fasce, senza maggiorazione per le giornate senza assunzione ed è soggetta alla diffida in base all’articolo 13 del Dlgs 124/2004. Gli importi, per ogni lavoratore, sono da 1.500 a 9.000 euro, in caso di impiego fino a 30 giorni; da 3.000 a 18.000 euro, in caso di impiego da 31 a 60 giorni; da 6.000 a 36.000 euro, in caso di impiego per oltre 60 giorni. Tali importi sono incrementati del 20% in caso di impiego di lavoratori stranieri senza regolare permesso di soggiorno o minori in età non lavorativa.

Inoltre, la diffida si applica nuovamente, per la maxisanzione, dal 24 settebmre 2015, fatta eccezione per l'impiego di lavoratori stranieri clandestini o di minori in età non lavorativa. In particolare, il datore può regolarizzare la posizione del lavoratore in nero trovato in forza all'atto dell'accesso ispettivo, provvedendo, entro il nuovo termine di centoventi giorni dalla notifica del verbale, a diversi adempimenti. Nello specifico, il datore di lavoro deve regolarizzare l'intero periodo di lavoro “in nero” effettuando tutti gli adempimenti richiesti, deve stipulare a partire dalla data dell'accesso ispettivo un contratto a tempo indeterminato pieno o parziale con riduzione dell'orario non superiore al 50%, ovvero un contratto a tempo determinato e pieno di durata minima di tre mesi, deve mantenere il lavoratore in forza per almeno 90 giorni, ricompresi entro il termine di centoventi giorni ed “al netto” del periodo in nero, comprovando il pagamento di retribuzioni e contributi e deve pagare la maxisanzione in misura minima.

In caso di lavoratori in nero che non siano più in forza al momento dell'accesso o che risultino assunti dopo un periodo di lavoro in nero, il datore può regolarizzare il periodo entro quarantacinque giorni dalla notifica del verbale, effettuando tutti gli adempimenti documentali, retributivi e contributivi e pagare la maxisanzione in misura minima.
In entrambi i casi, non si applicano le sanzioni per la comunicazione di assunzione, la consegna della dichiarazione di assunzione e per le registrazioni sul libro unico del lavoro.

Infine, la circolare fornisce ai militari della GdF le direttive operative da rispettare nell'applicazione delle nuove norme, ricordando che anche i militari hanno l'obbligo di diffidare il trasgressore e l'eventuale obbligato in solido alla regolarizzazione dei lavoratori in nero, adottando il verbale unico di accertamento e notificazione che indica tutti gli adempimenti necessari per estinguere il procedimento sanzionatorio, sanzionatorio limitatamente alle irregolarità sanate nei modi e nei termini di legge, in precedenza descritti, e che tale termine ha natura sostanziale e perentoria.

Dopo aver ricevuto e verificato la documentazione attestante la regolarizzazione delle inosservanze e il pagamento delle sanzioni, i militari della GdF inviano, in caso di inottemperanza alla diffida, alla competente direzione territoriale del Lavoro il rapporto previsto dall’articolo 17 della legge 689/1981, con tutta la documentazione probatoria utile egli eventuali scritti difensivi del datore.

Da ultimo, la circolare conferma le disposizioni sulla sanabilità di tutte le altre violazioni in tema di lavoro e legislazione sociale e riporta la nuova tabella riepilogativa delle nuove sanzioni.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©