Rapporti di lavoro

Un grande fratello con le armi spuntate

di Giampiero Falasca

Controllare la mail aziendale è lecito: così si è espressa la Corte europea dei diritti dell'uomo, spiazzando tutti quelli che, incautamente, dopo l'approvazione del Jobs act avevano annunciato l'arrivo del “grande fratello”.

La Corte rimette le cose al loro posto, affermando alcuni principi assolutamente scontati. Il primo principio è che la posta personale va tutelata e non può essere letta da nessuno. Il secondo principio è che la posta aziendale può essere letta dal datore di lavoro, ma solo se ci sono alcune condizioni: il dipendente deve essere stato avvisato di questa possibilità, e deve essere espressamente vietato fare un uso personale della casella. E anche quando queste condizioni sono rispettate, il datore di lavoro può fare i controlli attenendosi ad alcuni principi basilari (pertinenza, proporzionalità, eccetera) per minimizzare il rischio di invasioni nella sfera personale del dipendente.

Queste condizioni - già ampiamente tutelanti - sono le stesse previste dalla normativa italiana. Anzi, quasi le stesse: il Jobs act ha aggiunto una tutela ulteriore, prevedendo che le informazioni raccolte con i controlli a distanza si possono usare solo se è stata data l'informativa prevista dall'articolo 13 del Codice della privacy. Un grande fratello davvero singolare.

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