Rapporti di lavoro

Privacy, stop alla pubblicazione online delle graduatorie di concorsi riservati ai disabili

di Daniela Casciola

La pubblicazione delle graduatorie di concorsi riservati ai disabili sui siti istituzionali di Province e Regioni viola le norme sulla tutela della privacy che non consentono la diffusione di informazioni sulla salute, tanto meno online. Lo si legge in un comunicato stampa diffuso ieri.
Il Garante della privacy è ritornato sul tema cui aveva già dedicato altri interventi (si veda anche il Quotidiano degli enti locali e Pa del 29 settembre 2016) e ha quindi espresso parere negativo nei confronti del comportamento di alcune Province e di una Regione che avevano diffuso i nominativi di centinaia di persone disabili, spesso associati a data e luogo di nascita, in modo che risultassero immediatamente visibili in rete tramite l'inserimento delle rispettive generalità nei più diffusi motori di ricerca. Nei documenti erano riportati in chiaro anche informazioni ritenute eccedenti o non pertinenti (come il reddito, la percentuale di invalidità civile, il punteggio derivante dall'anzianità, il numero di familiari a carico). Oltre al provvedimento di divieto, il Garante ha prescritto alle Province interessate e alla Regione di mettersi in regola per il futuro con la pubblicazione di atti e documenti online. Gli enti dovranno attenersi alle disposizioni della normativa e delle Linee guida in materia di trasparenza emanate dall'Autorità, adottando ogni cautela per evitare, in particolare, la diffusione di dati sanitari.


Future iniziative
L'Autorità, inoltre, si è riservata di valutare, con separato provvedimento, gli estremi per contestare alle Pa la violazione amministrativa prevista per l'infrazione del Codice. I casi attuali si aggiungono a numerosi episodi analoghi per i quali l'Autorità è dovuta intervenire a tutela della riservatezza vietando la pubblicazione dei dati sensibili.
Il Garante ha chiesto, inoltre, di valutare la possibilità di assumere specifiche iniziative affinché i trattamenti di dati effettuati da soggetti pubblici siano sempre rispettosi delle norme previste in materia di tutela della riservatezza.


Il precedente
A settembre dello scorso anno, il presidente del Garante per la protezione dei dati personali, Antonello Soro, ha scritto al presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, Sergio Chiamparino, per richiamare l'attenzione della Conferenza sulla preoccupante prassi di pubblicare sui siti web degli enti pubblici atti e documenti contenenti dati personali estremamente delicati come quelli riferiti alla salute, in particolare alla disabilità.

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