Rapporti di lavoro

La comunicazione per gli «usuranti» rimane al 31 marzo

di Ornella Lacqua e Alessandro Rota Porta

Nessun rinvio - almeno per ora - sul termine per comunicare il monitoraggio dei lavori usuranti relativi al 2016.

La data per ottemperare all’adempimento introdotto dal decreto legislativo 67/2011 resta, quindi, fissata al prossimo 31 marzo.

Dato che la norma ha previsto per gli addetti a lavorazioni particolarmente faticose e pesanti di usufruire dell’accesso anticipato al pensionamento, il datore di lavoro è tenuto annualmente alla comunicazione.

Il riferimento è ai lavori particolarmente usuranti. Tra questi:

indicati all’articolo 2, del Dm 19 maggio 1999 (i lavori in galleria e i lavori in cassoni ad aria compressa);

i lavori notturni indicati all’articolo 1, del Dlgs 66/2003;

le lavorazioni svolte da addetti alla cosiddetta “linea catena” di cui all’articolo 1, del Dlgs 67/2011;

i conducenti di veicoli, da almeno 9 posti, adibiti a servizio pubblico di trasporto collettivo.

I riferimenti normativi si possono rinvenire - oltre che nel Dlgs 67 - anche nel Dm del Lavoro del 20 settembre 2011 nonché negli interventi di prassi, ad opera sempre del Lavoro con le note 4724/2011 e 9630/2012.

Entrando nei dettagli operativi, per poter operare la comunicazione, il datore di lavoro, ovvero l’intermediario abilitato ai sensi della legge 12/1979, devono compilare on line il modello Lav_Us sul sito del ministero del Lavoro: da qui – inserendo il nome utente e la password – è possibile selezionare il modello di monitoraggio che interessa, a seconda delle diverse ipotesi sopra descritte.

In primo luogo, nella sezione «Datore di lavoro», vanno indicati i riferimenti dell’azienda che effettua le attività in parola; nella sezione «Inps» trovano invece spazio la matricola aziendale e i codici relativi all’inquadramento assegnati dall’istituto all’atto dell’iscrizione.

Il datore di lavoro iscritto ad altro ente previdenziale, deve indicarlo nella sezione «Altri enti», insieme con il numero di iscrizione alla Camera di commercio o all’Albo imprese artigiane e al codice del settore di attività (secondo la classificazione Ateco 2007) con il quale l’azienda risulta iscritta.

Nella sezione «Inail» va inserito il codice cliente attribuito dall’istituto al momento dell’iscrizione.

Infine, bisogna riportare tutte le sedi territoriali nelle quali l’azienda svolge le attività usuranti. Cliccando poi sul tasto, posto in corrispondenza di ogni unità produttiva disegnata, si inseriscono i dettagli anagrafici dei singoli lavoratori impegnati nei lavori usuranti. Oltre al nome, al cognome e al codice fiscale, per ogni singolo lavoratore è necessario indicare il periodo in cui si è svolta la lavorazione in oggetto; peraltro, nel computo dei lavoratori impegnati in queste attività vanno inclusi gli eventuali lavoratori in somministrazione.

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