Rapporti di lavoro

I rifugiati fanno tirocinio in azienda

di Nicoletta Picchio

Entra nella fase operativa la collaborazione tra Confindustria e ministero dell’Interno per favorire l’integrazione dei rifugiati, con tirocini presso le imprese associate al sistema confindustriale. L’accordo quadro, con i principi della collaborazione, era stato firmato a giugno dell’anno scorso, tra il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, e il ministro dell’Interno di allora, Angelino Alfano. Una cornice che ha la durata di tre anni e potrà essere rinnovata.

Ieri, dopo il lavoro necessario per mettere a punto i presupposti formali e burocratici per dare via all’iniziativa, è stato firmato al Viminale il protocollo attuativo. «Parte la prima fase di attuazione dell’accordo di giugno. Si tratta di un passaggio determinante perché pensiamo che una crescita decisa e sostenibile passi attraverso l’inclusione sociale», è stato il commento di Marcella Panucci, direttore generale di Confindustria, che ha firmato il testo insieme al direttore centrale per le Politiche dell’Immigrazione e dell’asilo, prefetto Rosetta Scotto Lavina, alla presenza del capo del dipartimento per le Libertà civili e dell’immigrazione, prefetto Gerarda Pantalone. «È un importante passo in avanti per l’integrazione che viene realizzata dal ministero dell’Interno e da Confindustria in un’ottica di sistema per valorizzare le competenze delle persone che sono già state riconosciute titolari di protezione internazionale», sono state le parole del prefetto Scotto Lavina.

Il protocollo attuativo è entrato in vigore dalla data di sottoscrizione ed ha efficacia per l’anno 2017. Vengono individuate le 11 province coinvolte: Asti, Alessandria, Bergamo, Catania, Milano, Roma, Siracusa, Torino, Trieste, Udine e Varese. Sono finanziati per quest’anno 100 tirocini di sei mesi e ai rifugiati il ministero riconosce una dote individuale di 500 euro, secondo le modalità del’accordo. L’individuazione delle aziende avviene a livello provinciale attraverso i rappresentanti delle sedi locali di Confindustria. Ai fini dell’attuazione dell’accordo è costituito un team di coordinamento composto dal dirigente prefettizio responsabile del progetto e da un rappresentante di Confindustria con il compito di acquisire i profili individuali ed effettuare una selezione dei possibili beneficiari, muniti di permesso di soggiorno, codice fiscale, tenendo presente il livello di conoscenza dell’italiano e le esperienze formative già effettuate, in base alle schede diffuse tramite la rete Sprar, il Sistema di protezione richiedenti asilo e rifugiati.

I destinatari dei tirocini sono infatti coloro che hanno avuto accesso a questa rete di seconda accoglienza. Il team di coordinamento invierà poi le informazioni al Comitato tecnico, composto da tre rappresentanti del ministero dell’Interno e da tre rappresentanti di Confindustria, che monitorerà lo svolgimento dei percorsi formativi attraverso le relazioni bimestrali del team di coordinamento. Il ministero dell’Interno ha proposto a Unhcr di assegnare alle aziende che si sono impegnate nell’iniziativa un riconoscimento attraverso l’attribuzione del logo “Welcome-Working for refugee integration” che potrà essere esposto ed utilizzato nelle attività di comunicazione. Nei documenti si sottolinea l’importanza dell’inclusione per evitare fenomeni di radicalizzazione delle identità culturali e si rimarca l’importanza del sistema imprenditoriale come soggetto capace ci promuovere la crescita economica, civile e culturale del paese.

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