Rapporti di lavoro

Difficile distinguere la partita Iva dall’imprenditore

di Aldo Bottini

A chi si applica il Jobs act degli autonomi? La risposta sembrerebbe semplice e contenuta nello stesso titolo della legge (tutela del lavoro autonomo). In realtà quello dell’ambito di applicazione è un tema che potrebbe rivelarsi problematico.

Già il titolo della legge contiene una precisazione, laddove riferisce le nuove misure legislative al «lavoro autonomo non imprenditoriale». Il lavoro autonomo, destinatario del provvedimento, è definito attraverso il riferimento ai rapporti disciplinati dal titolo III del libro quinto del Codice civile, che comprende il contratto d’opera (articolo 2222) e le professioni intellettuali (articolo 2229). L’ambito di applicazione sembra poi ricomprendere anche i rapporti di lavoro autonomo che hanno una «disciplina particolare» nel libro IV, dove si trovano figure eterogenee quali il trasportatore, lo spedizioniere e, soprattutto, l’agente.

Il secondo comma, invece, esclude l’imprenditore, cioè colui che «esercita professionalmente un’attività economica organizzata al fine della produzione o dello scambio di beni o di servizi» (articolo 2082 del Codice civile). Non solo: la norma precisa che l’esclusione riguarda anche i piccoli imprenditori, cioè i coltivatori diretti, gli artigiani, i piccoli commercianti e «coloro che esercitano un’attività professionale organizzata prevalentemente con il lavoro proprio e dei componenti della famiglia» (articolo 2083 del codice). E qui nasce una prima - non trascurabile -criticità, che deriva dalla difficoltà di distinguere, concettualmente ma ancor più nella pratica, il lavoratore autonomo dal piccolo imprenditore, soprattutto con riferimento al contratto d’opera.

Se poi si pensa ai rapporti disciplinati dal libro quarto del Codice civile, la confusione e le difficoltà interpretative aumentano. È infatti difficile ipotizzare figure di quel genere che non siano (quantomeno piccoli) imprenditori. Si pensi all’agente di commercio. La dottrina e la giurisprudenza assolutamente dominanti lo ritengono un imprenditore, piccolo o meno che sia. Il che dovrebbe far concludere per l’inapplicabilità della nuova legge agli agenti, anche a quelli che esercitano l’attività in forma individuale e non societaria, nonostante l’espresso richiamo ai rapporti disciplinati dal libro quarto del Codice civile. E questo anche nel caso in cui l’agente svolga la propria attività con lavoro prevalentemente personale.

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