Rapporti di lavoro

Contratti e parcelle, autonomi più tutelati

di Matteo Prioschi

Con l’entrata in vigore, da oggi, del Jobs act degli autonomi, sono immediatamente applicabili la maggior parte delle disposizioni contenute nella legge 81/2017 (pubblicata ieri in Gazzetta ufficiale), che spaziano dall’ambito fiscale, ai rapporti con la pubblica amministrazione, dagli ammortizzatori sociali alla tutela della maternità. In ogni caso se l’approvazione e la pubblicazione della legge costituiscono un traguardo rilevante, il percorso attuativo è altrettanto importante affinché le disposizioni non restino sulla carta.

Già in vigore è, per esempio, l’applicazione degli interessi di mora superati i 30 giorni di mancato pagamento, così come lo sono le tutele contro le clausole e le condotte abusive, in base alle quali non possono essere previsti pagamenti oltre i 60 giorni e il committente non può modificare unilateralmente il contratto. Regole importanti, soprattutto nella misura in cui saranno rispettate e diventeranno realmente efficaci.

Ci sarà poi un secondo step, riguardante quelle disposizioni già in vigore, ma per la cui operatività è necessario un atto amministrativo. È il caso delle misure che rientrano nell’ambito di operatività della gestione separata dell’Inps, tra cui l’estensione del congedo parentale da 3 a 6 mesi e su entrambi i genitori; l’accesso all’indennità di maternità anche se si continua a lavorare; la sospensione dei contributi in caso di malattia o infortunio gravi. È auspicabile che dopo tanta attesa le circolari o i messaggi dell’Inps siano pubblicati in tempi rapidi, anche se il diritto a beneficiare delle nuove condizioni non si perde e dovrebbe poter essere fruito a posteriori.

Infine la terza fase, quella relativa alle quattro deleghe contenute nella legge che dovranno essere attuate entro un anno. Si tratta della rimessione di atti pubblici alle professioni organizzate in ordini o collegi; dell’ampliamento del raggio di azione nell’ambito del welfare da parte delle Casse di previdenza dei professionisti; della semplificazione delle norme di sicurezza per gli studi professionali; della riduzione dei requisiti per le prestazioni di maternità e dell’indennità di malattia per gli iscritti alla gestione separata Inps.

Riguardo a quest’ultima, auspica Anna Soru, presidente di Acta, l’associazione dei freelance, «ci piacerebbe avere dei dati per collaborare in maniera efficace per decidere come attuare la delega che sarà discussa al tavolo di lavoro da costituire a seguito dello statuto del lavoro autonomo. Dovremmo avere informazioni su quanto possono costare i vari provvedimenti, capire quanto può essere “coperto” con lo 0,72% che già versiamo, e quali misure richiedono una contribuzione aggiuntiva» (prevista al massimo dello 0,50 per cento). Per i professionisti indipendenti, ad esempio, è più importante la copertura della malattia grave che l’accesso all’indennità dal terzo invece che dal quarto giorno. «Questo provvedimento - prosegue Soru - è molto importante, ma non risolve tutti i nostri problemi, speriamo che si vada avanti e contiamo che il tavolo di lavoro diventi effettivamente operativo». Più che un traguardo, una tappa intermedia, seppur di rilievo.

Già operative pure le disposizioni sul lavoro agile, perché la legge si occupa anche di lavoro dipendente, normando alcuni aspetti dell’attività svolta fuori ufficio.

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