Rapporti di lavoro

Nella scuola assunzione di ruolo per 51.773 docenti

di Eugenio Bruno

Adesso la corsa verso le 51.773 nuove assunzioni nella scuola può ufficialmente iniziare. La ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli, ha firmato ieri il decreto con il contingente dei posti disponibili a livello nazionale per i docenti. Un atto propedeutico alle immissioni in ruolo per l’anno scolastico 2017/2018 che il ministero vuole concludere entro il 14 agosto.

L’atto del Miur è importante innanzitutto per questo motivo. Averlo emanato con quasi un mese di anticipo, grazie anche alla rapidità con cui si sono svolte le procedure di mobilità, metterà gli uffici scolastici territoriali e le segreterie nelle condizioni di accelerare. Entro il 31 agosto infatti - è la speranza di viale Trastevere - saranno effettuate le assegnazioni provvisorie. A seguire toccherà alle supplenze che saranno assegnate entro l'avvio delle lezioni secondo i calendari regionali.

Come detto, l’autorizzazione ad assumere riguarderà 51.773 prof. Ma non è questo il vero elemento di novità perché da un paio di mesi era chiaro che le stabilizzazioni sarebbero state 52mila, di cui circa 15mila dovute alla trasformazione da organico di fatto in organico di diritto di altrettanti posti. Più importante è invece la quantificazione di quelli di sostegno che saranno 13.393. Nel complesso a disposizione ci saranno 4.050 posti per la scuola dell'infanzia (di cui 1.317 di sostegno), 11.521 per la primaria (di cui 4.836 di sostegno), 19.936 per la scuola secondaria di I grado (di cui 5.920 di sostegno), 15.548 per la secondaria di II grado (di cui 1.320 di sostegno), 718 per gli insegnamenti specifici dei licei musicali. Ripartiti - ed è un’altra informazione sensibile per gli aspiranti alla stabilizzazione - per territorio e per classe di concorso.

Le disponibilità saranno coperte al 50% attingendo dalle graduatorie di merito degli ultimi concorsi e per l’altra metà immettendo in ruolo gli iscritti nelle Gae. Con un ostacolo che già si profila all’orizzonte però. E cioè che per alcuni insegnamenti e in alcune zone non ci sono iscritti alle Gae o vincitori di concorso sufficienti a riempire tutte le caselle. Un’asimmetria tra domanda e offerta che neanche la Buona Scuola è stata in grado di risolvere.

Un distinguo è arrivato dalla Uil scuola che ha parlato di 120mila posti che mancano all’appello. Il segretario Pino Turi ha sottolineato: «L'aver inquadrato nel modo giusto, cercando di mettere insieme le diverse istanze del mondo della scuola, ha permesso di raggiungere le immissioni autorizzate in questi giorni. Nel dettaglio -ha spiegato - abbiamo una quota di circa 37 mila posti assegnati dopo il turn over e con la copertura dei posti vacanti. Altri 15 mila posti derivano dal passaggio dall'organico di fatto a quello di diritto». Laddove - ha evidenziato lo stesso Turi - «mancano all’appello 10 mila posti (sull'organico di fatto) che il Mef non ha autorizzato. Un passo più coraggioso avrebbe dato risposte alle diverse istanze del personale offrendo continuità didattica e stabilità alle scuole. Occorre ora predisporre in modo celere i calendari delle convocazioni per assicurare, dal primo settembre, il regolare avvio dell’anno scolastico. Rimaniamo in attesa delle immissioni in ruolo del personale Ata che dovrà coprire - ha concluso - tutti i posti disponibili e vacanti».

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