L'esperto rispondeRapporti di lavoro

Società semplice agricola, compenso al procuratore

di Antonio Carlo Scacco

La domanda

In una società semplice dell'agricoltura il socio e IAP (all'1%) è anche procuratore della società: può percepire un compenso? Il compenso in questo caso sarebbe appunto per la sua attività di procuratore (ha una procura ampia anche per la gestione del personale). Noi lo stiamo erogando come soggetto a ritenuta d'acconto e alla gestione separata. Può essere una soluzione sostenibile?

Il procuratore, ai sensi dell’articolo 2209 del codice civile, è colui il quale, in base a un rapporto continuativo, ha il potere di compiere per l'imprenditore gli atti pertinenti all'esercizio dell'impresa, pur non essendo preposto ad esso. Appartiene, pertanto , alla categoria degli ausiliari dell’imprenditore gerarchicamente inferiori rispetto all'institore (2203 codice civile), che è invece preposto dal titolare all'esercizio di un'impresa commerciale. I requisiti che contraddistinguono la figura del procuratore possono essere individuati nei seguenti: a) un rapporto continuativo con l’impresa b) il potere di compiere atti che ineriscono all’esercizio dell’impresa ma soltanto nel peculiare settore loro assegnato ed in relazione al quale esplica il suo potere gestionale (ad es. vendite, acquisti, gestione del personale ec.) c)assenza di preposizione all’impresa. Nulla osta a che il socio e IAP della società sia anche procuratore della medesima nel rispetto delle condizioni richieste dall’articolo 1 del decreto legislativo 29 marzo 2004, n. 99, modificato dall’articolo 1 del decreto legislativo 27 maggio 2005, n. 101 in materia di IAP. In tale veste può percepire un compenso inquadrabile nella categoria dei redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente. La soluzione indicata nel quesito, pertanto, appare corretta.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©