Rapporti di lavoro

Frasi brevi e senza avverbi, giuslavoristi a lezione di scrittura

di M.Piz. e M.Pri.

Il linguaggio dei giuristi, spesso ricco di espressioni pseudotecniche e autoreferenziale, crea quasi un senso di appartenenza e presenta sfumature narcisistiche, creando compiacimento in chi lo usa. È una analisi feroce, quella fatta da Gianrico Carofiglio nel seminario intitolato “Il linguaggio (oscuro) del potere e della legge”, che ha aperto ieri il convegno nazionale dell’Agi, associazione degli avvocati giuslavoristi italiani, che si svolge a Bologna.

La ricetta offerta dall’ex magistrato e scrittore per essere più chiari, adempiendo a un obbligo nei confronti della collettività prima ancora che delle parti processuali, vale per chiunque scriva: spezzare i periodi, perché frasi più lunghe di 25 parole sono poco comprensibili, ed eliminare le parole inutili e non necessarie. «Per capire come si scrive in diritto - ha ammonito Carofiglio - abbiamo del resto un testo base che è la Costituzione, la quale per l’80% è costituita da parole che capiscono tutti».

Sul banco degli imputati, avvocati e giudici a loro discolpa possono comunque dire di provare da tempo a rendere più alla portata di tutti i contenuti di memorie e sentenze, con risultati apprezzabili almeno secondo il primo presidente della Cassazione, Giovanni Mammone. Per l’alto magistrato bisogna distinguere tra obsolescenza e tecnica del linguaggio, «in quanto una certa dose di cripticità è insita nella professione. Questo per dire che bisogna evitare eccessi, ma sotto certi contenuti non si può scendere».

Ma quanti sono gli specialisti italiani di diritto del lavoro? Uno studio presentato per la prima volta al convegno parla di 1.794 giuslavoristi, per il 41% di età compresa tra 41 e 50 anni e per il 60% maschi: una prevalenza quest’ultima destinata a durare poco, vista la crescita continua della componente femminile tra le nuove leve (ormai al 53% nella fascia fino ai 40 anni). Oltre il 61% opera nelle regioni settentrionali, mentre nel Mezzogiorno, isole comprese, è attivo appena l’8 per cento.

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