Rapporti di lavoro

Come funziona l’esonero contributivo per assumere giornalisti

di Alberto Bosco

Ben 17 mesi dopo l'entrata in vigore dell'art. 1, co. 100 ss., della legge 27 dicembre 2018, n. 205 (legge di bilancio 2018), che ha introdotto l'esonero dal versamento dei contributi a carico dei datori per le nuove assunzioni a tempo indeterminato (a tutele crescenti) avvenute dal 1° gennaio 2018, dopo aver chiesto chiarimenti al Ministero del lavoro, l'Inpgi ha fornito le proprie indicazioni operative; in pratica: i fondi per coprire il costo dell'agevolazione vengono trasferiti dal Bilancio statale all'Inps e, quindi, da questi all'Inpgi, ai sensi della delibera Inpgi 25 ottobre 2018, n. 45 (la convenzione con l'Inps è in via di perfezionamento).
Va premesso che l'esonero spetta a tutti i datori privati (esclusa quindi la PA), purché il lavoratore non sia stato già occupato, presso qualsiasi datore, a tempo indeterminato. Esso spetta anche per stabilizzare giornalisti già presenti in azienda, e quindi ove si proceda alla trasformazione di un contratto a termine o di una collaborazione coordinata e continuativa in un rapporto subordinato a tempo indeterminato, purché il giornalista non sia stato occupato a tempo indeterminato con il medesimo o altro datore nel corso dell'intera vita lavorativa.

L'esonero in esame non si cumula con altri esoneri o riduzioni delle aliquote. L'autorizzazione, che sarà rilasciata una volta approvata la Convenzione con l'Inps, illustrerà come recuperare il beneficio pregresso ed esporre i dati nella denuncia contributiva mensile (procedura DASM).

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