Rapporti di lavoro

Necessarie competenze a tutto campo per far fronte alle nuove responsabilità

di Bianca Lucia Mazzei

Competenze multidisciplinari che spaziano dal diritto alla lettura dei bilanci e alla consulenza del lavoro. I nuovi esperti, incaricati di segnalare in anticipo l’emergere delle difficoltà e di gestire le procedure previste dal Codice della crisi, dovranno sapersi muovere su molti fronti. Ne è convinta Martina D’Ambrogio, avvocato 34enne attiva soprattutto a Roma, già curatore e amministratore giudiziario, che nei prossimi mesi affronterà l’esame per iscriversi al Registro dei revisori.

«Sono convinta che la figura dell’avvocato d’impresa sarà sempre più richiesta dal mercato, ma bisogna essere in grado di fornire all’aziende una consulenza a 360 gradi», dice D’Ambrogio - «perché il professionista deve saper gestire tutte le fasi della vita di un’azienda, dalla nascita alla crisi, compresi i nuovi compiti relativi ai meccanismi di allerta introdotti dal Codice».

«È necessaria una preparazione molto ampia che per noi avvocati vuol dire adeguate conoscenze economiche, contabili e di revisione» continua D’Ambrogio che aggiunge: « ho lavorato anche in uno studio di commercialisti e credo molto nella consulenza globale come opportunità sia per gli avvocati che per le imprese».

Convinto che gli spazi di attività si stiano allargando è anche Paolo Florio, commercialista e avvocato, iscritto all’albo dei revisori e titolare di incarichi sia come curatore che come attestatore: «Tutta la riforma punta a fare in modo che la crisi venga affrontata subito, quando le possibilità di superarla sono ancora alte. Questo determinerà un aumento del ricorso a procedure come gli accordi di ristrutturazione o il concordato preventivo: cresceranno, quindi, anche gli incarichi poiché ci sarà bisogno di più attestatori, di più advisor e di più commissari», spiega Florio.

C’è poi l’obbligo di nomina degli organi di controllo e revisore per le Srl. «Amplierà il mercato, ma bisogna stare attenti. Molti piccoli imprenditori mal digeriscono questo nuovo adempimento sia perché ha un costo sia perché lo vedono come un controllo aggiuntivo. È necessario farsi rispettare e svolgere il proprio incarico con molta professionalità - chiosa Florio - anche perché la procedura di allerta, che richiede la capacità di individuare subito i segnali di crisi, ha aumentato il livello di responsabilizzazione. Aggiornarsi è importante, ma i commercialisti hanno già le competenze che gli permetteranno di affrontare queste nuove sfide».

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