Rapporti di lavoro

Nuova check-list per le verifiche

di Luigi Caiazza e Roberto Caiazza

La prosecuzione delle attività produttive può avvenire solo in presenza di condizioni che assicurino alle persone che lavorano adeguati livelli di protezione. La mancata attuazione del Protocollo condiviso sottoscritto tra Governo e Parti sociali il 6 aprile 2021, che non assicuri adeguati livelli di protezione determina la sospensione dell'attività fino al ripristino delle condizioni di sicurezza.

La disposizione citata è richiamata dall'Ispettorato nazionale del lavoro (Inl) con la nota protocollare n. 2181 del 9 aprile scorso che, nel riportarsi a tale ultimo protocollo, pone altresì in rilievo i vari provvedimenti adottati dal Governo, da ultimo con il Dpcm 2 marzo 2021, nonché quanto emanato dal ministero della Salute. A tal fine il citato Protocollo contiene linee guida, condivise tra le Parti, per agevolare le imprese nell'adozione di protocolli di sicurezza anti-contagio per il contrasto e il contenimento della diffusione del Coronavirus negli ambienti di lavoro.

Per uniformare l'intervento ispettivo e meglio indirizzare la competente attività di controllo l'Inl ha elaborato appropriati profili di novità, riportandoli in un'apposita check-list, allegata alla citata nota.

In ogni caso sono particolarmente richiamati il ruolo e i compiti del medico competente, il quale, nell'ambito della sorveglianza sanitaria di carattere generale, ha la possibilità di intercettare possibili casi e sintomi sospetti di contagio nell'azienda. Di notevole importanza è il ruolo che questi può svolgere nell'individuare, assieme all'azienda per cui opera, le modalità più idonee ed efficaci per informare e formare tutti i lavoratori in merito alle disposizioni vigenti per il contrasto al coronavirus, nonché nella identificazione e attuazione delle misure volte al contenimento del rischio di contagio dal virus.

Appare, parimenti, di notevole importanza l'intervento determinante che il medico competente può offrire per il reintegro progressivo in azienda dei lavoratori già risultati positivi al tampone con ricovero ospedaliero al fine di verificare profili specifici di rischiosità.

La check-list impone particolare attenzione, nell'ambito dell'informazione, all'uso dei dispositivi di protezione individuale (Dpi), soffermandosi in modo specifico sull'uso delle mascherine chirurgiche, salvo l'ipotesi che, per i particolari rischi presenti nella mansione specifica, siano già previsti Dpi di tipo a maggior tutela.

Nell'ambito dell'organizzazione aziendale, fermo restando che venga assicurato un piano di turnazione dei lavoratori dedicati alla produzione, dovrà essere accertato l'effettivo ricorso al lavoro agile e da remoto per tutte le attività che possono essere svolte in tali modalità e che in caso di ricorso agli ammortizzatori sociali, anche in deroga, dovrà essere verificata la possibilità di assicurare che gli stessi riguardino l'intera compagine aziendale e, se del caso, anche mediante opportune rotazioni.

La riorganizzazione e la sanificazione degli spogliatoi dovrà garantire la disponibilità dei lavoratori di luoghi per il deposito degli indumenti da lavoro in idonee condizioni igienico sanitarie.

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